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La grande magia della 'Tempesta' secondo Serra

La grande magia della 'Tempesta' secondo Serra

Dopo forza vitale del 'Macbettu' gli incanti di Prospero e Ariel

ROMA, 02 maggio 2022, 11:46

Redazione ANSA

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Inizia in modo spettacolare e affascinante e nella magia fatta di nulla propria dell'arte del teatro e che alla fine strappa un grande applauso a scena aperta, che non sarà l'unico di questo elegante e coinvolgente lavoro di Alessandro Serra, ''La tempesta'' di Shakespeare.
    Reduce dal gran successo del suo ''Macbettu'', premio UBU 2017 come miglior spettacolo dell'anno, ne firma adattamento, regia, scene, luci, suoni e costumi e che va in scena all'Argentina di Roma sino al 15 maggio, continuando poi la sua tournee in giro per l'Italia e all'estero (a luglio ad Avignone). Le luci di sala si spengono molto lentamente, creando quell'oscurità da cui nasceranno le immagini teatrali, la suggestione della grande tempesta e naufragio della nave del Re di Napoli, che apre la vicenda. La luce rivela nuvole scure, poi un grande telo nero si scuote prima come mare in tempesta (con un eco strehleriano), poi si tende e si innalza come vela di nave e sipario con grande forza suggestiva, mentre in basso uno o più corpi si dibattono travolti dalle onde e sospinti sulla riva dell'isola dove tutto governa Prospero, che vi giunse anche lui naufrago anni prima con la figlioletta Miranda, lasciato alla deriva su una nave scassata dal fratello Antonio, che gli usurpò il trono di Milano. Prospero grazie alla sua cultura e ai suoi libri ha ora poteri assoluti su uomini e elementi, ha soggiogato la strega che era padrona dell'isola e ridotto in schiavitù il mostruoso figlio di questa Calibano, ha conquistato e tiene in servitù Ariel capace di grandi incantamenti, con la promessa di futura libertà. E' lui quindi che fa scatenare la tempesta, approdare i naufraghi in luoghi diversi in modo che ognuno pensi gli altri siano affogati.
    Più che sulla drammaturgia e la parola, Serra lavora sulla visione, sugli effetti di luce, sulle apparizioni in quadri di grande suggestione, irruzioni oniriche e musicali. E il pubblico è conquistato e applaude richiamando e richiamando gli interpreti in scena, dal Prospero di Marco Sgrosso all'Ariel di Chiara Michelini, il Calibano di Jared Mcneill con tutti gli altri, più figure che personaggi in questo particolare allestimento.
   

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