(Amleto è un puzzle di emozioni buttate nel frullatore di una macchina scenica potentissima, dove Elsinore, diventa una città fantasma e il Castello uno scheletro di metallo a ingabbiare la dinamicità totale dell'opera di William Shakespeare, nella traduzione di Cesare Garboli ma con forti contaminazioni testuali .Giorgio Barberio Corsetti porta in scena il suo trascinante Amleto fino al 9 dicembre al Teatro Argentina di Roma in una produzione del Teatro di Roma in prima assoluta. Tre ore di teatro puro, scavato all'osso del senso di questa forma espressiva, che segnano la riapertura del palcoscenico nel cuore della capitale, con la palpabile emozione degli spettatori che alla fine della prima si sono lasciati andare ad un lungo applauso.
Nel ruolo del titolo Fausto Cabra, un Amleto dalla purezza disarmante nella sua giovinezza tradita, per niente intellettuale, per niente pazzo, ma violentemente portato alla coscienza di quella realtà che vuole che possa essere anche solo una goccia d'acqua gettata su una spina elettrica a fare la differenza tra la vita e la morte. Trascinato dai sentimenti nell'inganno, che per evitare l'inganno rifiuta i sentimenti, con disarmante ingenuità esaltata nel contrappunto contemporaneo ai dialoghi nella sempre strepitosa lingua del Bardo. L'Amleto di Barberio Corsetti ha la goffaggine di quello che oggi si chiamerebbe un ''bamboccione'' ed incarna il suo carattere anche per contrasto, così per ogni personaggio la sua personalità e il suo stile nello spettacolo composto da una compagnia di giovani e bravi professionisti a dar corpo a un meccanismo teatrale tragico, emblematico, eterno, con il maestro Massimo Sigillò Massara alla musica e architetture sonore dalla straordinaria discrezione. Centrale il tema della fisicità in questo Amleto dove i personaggi sono caratterizzati dalla ''carne'', quasi che il livello di umanità si potesse misurare anche nelle forme che prende il nostro corpo. Di nervosa magrezza il re usurpatore Claudio , di forme sinuose la sensuale regina Gertruge, tonica e atletica la giovane Ofelia che vive tra gli attrezzi ginnici e naufraga nel suo dolore. Gli attori sono anche portati a provarla questa loro fisicità in una elaborata macchina scenica post industriale che li tiene in equilibrio, sempre sul filo del precipizio che a volte è anche scivoloso come un piano inclinato. E' insomma una scatola cinese di metafore che attraversano i secoli come in una macchina del tempo, questo Amleto, che ostenta semplicità solo negli abiti dai colori acidi dei protagonisti.
In scena con Fausto Cabra, Dario Caccuri, Michelangelo Dalisi, Adriano Exacoustos, Francesca Florio, Diego Giangrasso, Iacopo Nestori, Francesco Sferrazza Papa, Giovanni Prosperi, Sara Putignano, Francesco Bolo Rossini, e Mimosa Campironi, Ofelia, anche come musicista, alla chitarra elettrica.
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