''C'era una volta, anzi c'è.
O meglio, potrebbe esserci...''.
Gianluca Guidi a nove anni di
distanza prende nuovamente in mano Aggiungi un posto a tavola,
piccolo capolavoro firmato da Garinei e Giovannini con Iaia
Fiastri e le musiche di Armando Trovajoli, al Brancaccio di Roma
fino al 26/11 e poi partire in tournée con tappe a Mantova,
Genova, Torino, Bologna.
Una messa in scena, prodotta da Alessandro Longobardi, con un
cast di 17 artisti, le coreografie di Gino Landi, orchestra dal
vivo e le scenografie originali girevoli di Giulio Coltellacci
(adattate da Gabriele Moreschi) con quell'arca che viene su,
quadro dopo quadro, fino al 'vero' diluvio universale. E poi c'è
Guidi, che ormai è Don Silvestro come e più di suo padre Johnny
Dorelli (che lo è stato nel '74 e fino in Inghilterra), cui
regala i suoi tratti garbatamente scanzonati. E un segreto
svelato al pubblico della prima. ''Gli occhiali che porto in
scena sono quelli che Trovajoli teneva sul pianoforte''
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