"Ieri sono incappato anche in una
bella trasmissione su Rai Uno in cui uno dei vostri comici ma
intellettuali più importanti, Benigni, ha detto la parola
chiave: alla fine se vogliamo stare tutti in questo mondo,
abbiamo solo la possibilità di andare d'accordo perché
l'alternativa è di ammazzarci tutti uno con l'altro". Con queste
parole il direttore d'orchestra svizzero Diego Fasolis ha
introdotto l'esecuzione ieri sera al Teatro dal Verme di Milano
della Nona Sinfonia di Ludwig van Beethoven, l'opera che si
conclude con l' 'Inno alla gioia' dal testo di Friedrich
Schiller, la cui parte musicale è l'inno ufficiale dell'Unione
Europea.
Un'introduzione che è stata accolta da un lungo applauso.
Durante gli altri applausi che hanno segnato l'esecuzione, un
paio di persone del pubblico si sono alzate in piedi stendendo
una bandiera dell'Europa e ne hanno consegnata una pure al
direttore che prima l'ha messa accanto alla partitura
beethoveniana e poi, per il bis, l'ha stesa sulla sbarra che
delimita il podio.
La Nona di Beethoven, ha spiegato Fasolis, "non è una
sinfonia come le altre e quando si esegue non sono concerti come
altri". Si tratta, per il direttore, piuttosto di "un'esperienza
spirituale di 'fratellanza'". Un atto "eroico di un essere umano
che ha la peggior menomazione che possa esistere per il suo
mestiere, cioè un musicista diventato sordo a 30 anni che
continua lavorare per portare un messaggio al resto
dell'umanità".
Il concerto di ieri era parte del cartellone dell'80a
stagione concertistica 2024/2025 al Teatro Dal Verme di Milano
ed era sold out (oltre 1400 spettatori). Si replica domani,
sabato 22 marzo alle 17.30. Tutto esaurito anche per la replica.
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