Il Requiem Tedesco (Ein deutsches
Requiem) di Johannes Brahms torna al Manzoni di Bologna, dopo
vent'anni, il 16 marzo alle 17.30 con la bacchetta di Hartmut
Haenchen, direttore formatosi nell'ex Germania orientale e
presenza frequente nelle ultime stagioni bolognesi.
Ein deutsches Requiem, manifesto della concezione protestante
della morte costruito su alcuni passi della Bibbia Luterana, è
un brano per soli, coro e orchestra che Brahms tenne a battesimo
il 10 aprile 1868, giorno del Venerdì Santo, nella Cattedrale di
Brema (senza il brano per soprano e coro Ihr habt nun
Traurigkeit) e poi per la prima volta in pubblico nella forma
completa il 18 febbraio 1869 al Gewandhaus di Lipsia. In questa
nuova riproposta bolognese il Requiem verrà cantato dal soprano
Valentina Farcas, dal baritono Liviu Holender e dal Coro del
Teatro Comunale che è stato preparato da Gea Garatti Ansini, la
stessa che lo preparò, giovanissima, per l'esecuzione del 2003.
Le ultime quattro volte che il Requiem Tedesco (Ein deutsches
Requiem) di Johannes Brahms è stato eseguito dall'Orchestra del
Teatro Comunale di Bologna, tra il 2000 e il 2005, portano la
firma di Daniele Gatti, allora direttore musicale della
Fondazione di Piazza Verdi: venne presentato nella Cattedrale di
San Pietro in occasione di Bologna 2000 Capitale Europea della
Cultura, in trasferta al Rossini Opera Festival, in una serata
gratuita per protestare contro i tagli alla cultura dell'allora
ministro Tremonti (secondo il quale "con la cultura non si
mangia") e il 19 marzo 2003 in occasione del primo anniversario
dell'assassinio di Marco Biagi e come primo concerto per la
riapertura dell'Auditorium Manzoni. Insomma, una sorta di
cavallo di battaglia dell'Orchestra bolognese.
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