(di Rodolfo Calò)
Continua a riscuotere successo a
Berlino una nuova opera lirica scritta da Giorgio Battistelli e
basata sul romanzo adattato a film "Teorema" di Pier Paolo
Pasolini del 1968. Rappresentata per la prima volta il 9 giugno
alla Deutsche Oper della capitale tedesca, l'opera ha colto un
nuovo successo di pubblico la settimana scorsa anche grazie a
due cantanti italiani, il mezzosoprano Monica Bacelli e
soprattutto il baritono Davide Damiani che ne ha auspicato una
rappresentazione anche in Italia.
Battistelli, classe 1953, è "forse il più importante
compositore d'opera in Italia in questo momento", ha
sottolineato in una conferenza introduttiva Joerg Koenigsdorf,
il "drammaturgo" del teatro. L'opera dal titolo "Il Teorema di
Pasolini", mostra un'agiata "famiglia italiana completamente
congelata nelle convenzioni, dove non c'è quasi alcuno scambio"
tra i suoi componenti che all'inizio appaiono "tutti a tavola"
ma "non si parlano", ha sintetizzato Koenigsdorf.
A dominare la scena, spesso suddivisa in riquadri e
connotata da riprese video dal vivo proiettate sul fondale, sono
i ricercatori-cantanti in tuta bianca che all'inizio studiano le
reazioni della famiglia al loro esperimento psico-sociale
condotto attraverso l'impiego di un "ospite" e poi che vengono
risucchiati nel nucleo familiare nella seconda parte dell'opera
di un'ora e 45 minuti senza intervallo.
Musicalmente "la grande orchestra sinfonica" diretta da
Daniel Cohen, "produce suoni profondi", "quasi a ricordare un
Tristano di Wagner", e sonorità "elettroniche", ha detto
Koenigsdorf sottolineando che la regia è del collettivo teatrale
britannico-irlandese "Dead Centre", per la prima volta impegnato
in un teatro d'opera.
"Mi auguro che quest'opera venga portata anche in Italia", ha
detto all'ANSA Damiani che peraltro domina la scena finale in
cui canta totalmente nudo anche se con le parti intime coperte
da una fitta ombra.
Battistelli "ha scritto più di 30 opere a partire dagli anni
'80" ed è "un compositore che si dedica quasi esclusivamente al
teatro musicale, proprio come Wagner e Verdi", ha ricordato
Koenigsdorf notando che aveva già scritto una prima versione del
Teorema per la Biennale di Monaco ben 30 anni fa.
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