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Pianoforte e Voce, Mannoia e Rea conquistano Roma

Pianoforte e Voce, Mannoia e Rea conquistano Roma

Bentornata Fiorella, il pubblico dell' Auditorium canta con lei

ROMA, 30 ottobre 2023, 13:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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''Un pianoforte, una voce e la musica'', Fiorella Mannoia ha presentato così il concerto con il pianista Danilo Rea che ieri sera ha conquistato il pubblico del Parco della Musica di Roma. Un viaggio musicale, lo ha descritto la cantante, ricordando l'idea di proporre con il musicista jazz amico da 30 anni ''le canzoni che hanno fatto parte della nostra vita, totalmente liberi''. Bentornata Fiorella, l'hanno salutata gli spettatori del suo ritorno sul palco a Roma dopo il recente intervento chirurgico che ha costretto a interrompere il loro tour Luce, dopo oltre 30 serate. I due artisti hanno proposto una cavalcata emozionante tra i capolavori dei grandi cantautori con un prologo serrato di Rea, incrocio di citazioni di classici anche stranieri, melodramma, colonne sonore, De Andrè, Dalla, Roma nun fa la stupida stasera e Tammurriata Nera. Mannoia ha aperto con Ah, che sarà, seguita da Come si cambia, uno dei suoi cavalli di battaglia, e poi Fossati (C'è tempo), De Gregori (La donna cannone e Titanic), Battiato (La cura), Battisti (Io vivrò senza te, Insieme), Vasco Rossi (Sally), Paolo Conte (Via con me). In Messico e Nuvole di Jannacci e Felicità di Dalla il pubblico ha cantato in coro con lei il ritornello. ''Queste canzoni oggi non si scrivono più - ha detto - è un dovere cantarle, soprattutto quelle degli artisti che non ci sono più.
    Ci hanno lasciato un patrimonio culturale e musicale immenso.
    Cantatele ai bambini, rimarranno nella loro memoria''. La parentesi latina con Besame Mucho e Quizas, Quizas l' ha vista accennare qualche passo di danza. ''Piano, piano. In sala ci sono l'ortopedico il fisioterapista e tutte le infermiere che mi hanno curato. Siamo a Roma, fatemi giocare un po'" ha scherzato. Tra i bis, Quello che le donne non dicono, tra le sue canzone più amate, conclusa cambiando l'ultimo verso: ''e ti diremo ancora - forse - un'altro sì''. ''Insegnate ai vostri figli che quando una donna dice no, è no'' ha ribadito tra gli applausi mostrando la maglietta della fondazione Una Nessuna Centomila contro la violenza alle donne. Il saluto finale, con un richiamo forte all' attualità, è stato affidato a Il disertore di Ivano Fossati, inno al rifiuto di prendere le armi.
   
   

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