Toccherà a Zubin Mehta e
all'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino aprire l'8 aprile
prossimo all'Auditorium Manzoni la 39/a edizione del Bologna
Festival.
La manifestazione, che da quest'anno ha in Maddalena Da Lisca
la nuova sovrintendente e direttrice artistica dopo le 27
edizioni dirette da Mario Messinis, mantiene la struttura che il
professore veneziano le aveva dato una ventina di anni fa:
grandi interpreti, giovani talenti, una sezione dedicata alla
musica antica e a quella di oggi, e tanta attenzione alla
formazione fin dalla più tenera età. I programmi spazieranno
dalla musica rinascimentale a brani in prima esecuzione
assoluta. Nel primo appuntamento Mehta dirigerà la celeberrima
Incompiuta di Schubert e quella cattedrale sonora che è la
Settima Sinfonia di Bruckner.
Non mancherà Ludwig van Beethoven nell'anno del suo 250/o
dalla nascita. Il 7 maggio Thomas Hengelbrock dirigerà Balthasar
Neumann Ensemble nelle Sinfonie N. 5 e N. 6 mentre il 14 aprile
il pianista Andras Schiff affiancherà due delle ultime Sonate
beethoveniane, la N. 28 e la N. 32, a minuetti, gighe, rondò e
fantasie mozartiane. Pianoforte il 15 giugno con il vincitore
del Premio Ciajkovskij del 2019 Alexandre Kantorow e il 30
settembre con Evgeny Kissin con un programma che a Chopin
affianca Berg e Gershwin.
Nutrita la sezione dedicata alla musica barocca con English
Baroque Soloists diretti da John Eliot Gardiner in un tutto
Monteverdi (19/4), l'Orchestra Barocca Zefiro con i Concerti
Brandenburghesi di Bach (14/5) e The Tallis Scholars (26/5). La
rassegna dedicata ai Talenti, sei appuntamenti, coinvolgerà
giovani interpreti premiati nei principali concorsi italiani. Il
Nuovo, l'Antico, sette concerti tra settembre e ottobre, tra le
tante proposte segnerà il debutto (28/10) della nuova opera di
Luigi Sammarchi 'In alloro mutò il suo pianto. Il canto di Dafne
sulle spoglie di Orfeo', ancora in corso di composizione su un
libretto di Guido Barbieri.
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