"È il paradiso dell'integrazione,
perché unisce tutti gli emigrati che sognano di tornare": è la
'Morabeza' di Tosca, il nuovo lavoro discografico in studio
dell'artista, nato al termine di un tour mondiale durato tre
anni, da cui è nato anche il documentario Il suono della voce,
presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2019.
Nato da un progetto della stessa Tosca e prodotto e arrangiato
da Joe Barbieri, il disco contiene canzoni originali,
rivisitazioni in chiave attuale di classici della musica dal
mondo, brani della tradizione che permettono a Tosca di giocare
con la sua voce in quattro lingue - francese, portoghese, arabo,
italiano e anche romanesco - e di intrecciarla con quella di
artisti incontrati in questo viaggio per il mondo, dalla Tunisia
al Brasile, da Lisbona a Parigi: Ivan Lins, Arnaldo Antunes,
Cyrille Aimée, Luisa Sobral, Lenine, Awa Ly, Vincent Ségal,
Lofti Bouchnak, Cèzar Mendes. "È la resa della mia quotidianità
musicale, è il modo - racconta Tosca - che ho scelto per
tradurre in canto il puro piacere dell'ascolto con l'unica
volontà di unire le sole emozioni alle note e alle parole".
"Quando ti avvicini a un'altra lingua, a un altro suono, cerchi
te stesso, cerchi l'accoglienza, cerchi di sentirti a casa. E
trovi sempre - sottolinea - un frammento che ti appartiene".
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