Per la prima volta alla Scala va in scena l'opera 'eroico-romantica' di Franz Schubert 'Fierrabras', in cartellone con 7 rappresentazioni dal 5 al 30 giugno, tutte precedute da una presentazione del musicologo Franco Pulcini. Si tratta della produzione firmata da Peter Stein per il Festival di Salisburgo, che vede il ritorno alla Scala di Daniel Harding, assente da Milano con un'opera dal 2014. Proposta importante anche perché legata a Claudio Abbado, che contribuì più d'ogni altro alla sua 'rinascita' novecentesca dopo che l'opera, composta da Schubert nel 1823, non era mai stata rappresentata durante la vita dell'autore e molto poco nell'800.
Il 26 giugno, giorno in cui Abbado avrebbe compiuto 85 anni, la Scala ospiterà nel ridotto dei palchi l'incontro 'Claudio Abbado e la riscoperta di Fierrabras'. La vicenda narrata nell'opera affonda le sue radici nelle leggende medioevali legate all'epopea di Carlo Magno, al tempo della spedizione dell'imperatore cristiano in Spagna per riconquistare le reliquie sottratte dai Mori guidati dal re Boland. Mentre si fronteggiano i due sovrani, le vicende dei loro figli Emma, Fierrabras e Florinda e dei paladini Orlando ed Eginardo si intrecciano in triangoli amorosi e schermaglie cavalleresche che porteranno alla conversione al cristianesimo del moro Fierrabras e alla pace fra i regni.
Una drammaturgia complicata, una sfida che Peter Stein risolve cercando di ricreare lo spirito del Romanticismo con una scenografia tradizionale: 10 diversi fondali, ispirati alle stampe del Piranesi, per portare l'azione in luoghi molto differenti fra loro, dove sono aboliti i colori per lasciare solo il bianco e il nero, che rappresentano i due imperi. La musica di Schubert? "E' opinione diffusa che Schubert non fosse capace di scrivere opere - dice Harding - ma anche che Verdi non sapesse scrivere commedie.
E come 'Falstaff' smentisce quest'ultima diceria, pure 'Fierrabrass' è la smentita alla prima. In realtà, questa è un'opera straordinaria con meravigliosi pezzi di ensemble e che contiene l'unico lied per orchestra scritto da Schubert, di una bellezza unica". Le scene sono di Ferdinand Woegerbauer, i costumi di Anna Maria Heinreich, le luci di Joachim Barth. Le voci: Annett Fritsch (Emma), Dorothea Roeschmann (Florinda), Marie-Claude Chappuis (Maragond), Bernard Richter (Fierrabras), Tomasz Konieczny (Carlo Magno), Markus Werba (Orlando), Peter Sonn (Eginardo), Lauri Vasar (Boland), Martin Piskerski (Ogier), Gustavo Castillo (Brutamonte).
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