Il jazz come collante tra l'Italia e la Cina, sempre più unite nel segno della musica. Con la regione Umbria e Umbria jazz al centro di questa azione. Prosegue così il lavoro che da due anni il festival sta compiendo in Cina per la promozione del jazz italiano e del jazz in generale, con un lavoro di squadra in cui sono impegnati anche Regione Umbria e Ambasciata italiana in Cina, con il ruolo "fondamentale" di quest'ultima per i rapporti con i territori asiatici. A Perugia stamani, mentre è in corso la 44/a edizione della kermesse musicale, che andrà avanti ancora fino a domenica 16 luglio, per celebrare questa sinergia si è tenuto un incontro istituzionale dal titolo 'China day in jazz' nell'aula magna dell'Università per Stranieri. L'occasione è quella della presenza quest'anno a Umbria jazz per la prima volta (un pianista cinese invece, il giovane A Bu, si è esibito lo scorso anno) di una band di musicisti cinesi provenienti da Shanghai, la Jz All Stars Jazz Band. Con questa iniziativa, Regione Umbria, Fondazione Umbria Jazz, Università per Stranieri e Agenzia per il diritto allo studio - è stato sottolineato - hanno voluto testimoniare il grande investimento culturale verso la Cina e la forte volontà di accoglienza e di scambio con la cultura cinese in Umbria. Oltre a Giovanni Paciullo (rettore Università Per Stranieri), Carlo Pagnotta e Marco Molendini (Fondazione Umbria Jazz), Giampiero Rasimelli (in rappresentanza della Regione Umbria) e Luca Ferrucci (commissario Adisu), sono intervenuti anche Huang Jianyi (JZ All Stars), Dario Cecchini (Funk Off) e Marina Sereni (vicepresidente della Camera dei Deputati): quest'ultima, insieme agli altri parlamentari umbri, ha presentato la legge (passata alla Camera, ora in attesa di approvazione al Senato) per il sostegno e la valorizzazione del festival, riconoscendolo come un patrimonio culturale del Paese. "Questa di oggi a Perugia è una giornata simbolo di un mondo che cambia, quello che vede la Cina al centro di importanti scelte anche economiche, con tanti studenti cinesi che vengono in Europa e in Italia a studiare e anche con giovani italiani che vanno in Cina" ha affermato Sereni.
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