/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Aria', le nuove meraviglie barocche di Pellisari

'Aria', le nuove meraviglie barocche di Pellisari

Tra danza e musica apre Filarmonica Romana poi in tournee

ROMA, 09 ottobre 2016, 17:34

Paolo Petroni

ANSACheck

Musica: 'Aria ', nuove meraviglie barocche di Pellisari - RIPRODUZIONE RISERVATA

Musica:  'Aria ', nuove meraviglie barocche di Pellisari - RIPRODUZIONE RISERVATA
Musica: 'Aria ', nuove meraviglie barocche di Pellisari - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - Quando nacqe l'opera, ai suoi inizi nel Seicento si trattava di favole musicali in cui canto e danza erano pensate come un tutt'uno, come assolutamente complementari ed è a quella tradizione che sembra rifarsi, con i suoi modernissimi e illusionistici mezzi, Emiliano Pellisari, anima della Nogravity Dance Company assieme alla danzatrice e coreografa Mariana Porceddu. Alla magia barocca si è infatti ispirato per il suo nuovo spettacolo, ''Aria - Arie barocche nell'aria'' che ha aperto con gran successo la stagione dell'Accademia Filarmonica Romana, al teatro Olimpico (dove si replica sino al 16 ottobre), prima di intraprendere una lunga tournee in Italia e nel mondo. Ci si poteva chiedere quando e non se il musicale teatro visionario, danzante e volante di Pellisari avrebbe incontrato la musica barocca, annota sul programma di sala Sandro cappelletto, perché c'è una poetica di fondo simile per cui si sarebbero inevitabilmente attirati. ''E' del poeta il fin la meraviglia... chi non sa far stupir vada alla striglia'' cantava appunto circa quattrocento anni fa Giovan Battista Marino con versi che sarebbero divenuti paradigmatici per l'arte barocca.
    Ora, al di là della meraviglia e della capacità di lasciare a bocca aperta, il teatro-danza di Pellisari è molto moderno e spesso sembra richiamare i volteggi di chi in un astronave si muove in assenza di peso (e Nogravity è il nome della sua compagnia). Certo a monte ci sono le incredibili macchinerie barocche, le illusioni, i giochi di specchi, ma questi danzatori che sembrano volare nell'aria o muoversi come pesci nello spazio della scena hanno una lievità e grazia che la musica barocca, col suo espandersi nell'aria e con le sue arie di soprano e tenore, sembra l'unica cosa che li sostenga e li spinga nei loro movimenti eleganti, in piroette o salti mortali, che animano quadri sostanzialmente astratti. Spesso a dargli spessore c'è una certa vena ironica, un tocco nei momenti migliore di scenetta, o meglio di situazione. E' il caso delle figure per le arie di Serpina della ''Serva padrona'' di Pergolesi come della ''Farfalletta'' di Vivaldi (con un corpo nudo che striscia come un bruco prima dell'apparire in aria del soprano con le ali), del ''Pulcinella'' di Pergolesi (maschera malinconica e vivace nel suo volteggiare), dell'aria ''Son qual nave '' da ''Artaserse'' di Riccardo Broschi (con un sopranista su una barca a vela come quelle di carta, su un mare spumeggiante di bambagia, sino al finale con ''La stravaganza'' di Vivaldi e i saluti sulle note de ''La follia'' da un canzoniere cinquecentesco.
    Tredici pezzi in tutto ''perché il 13 porta fortuna e tutti i miei lavori hanno 13 scene'' in cui acquista un ruolo di primo piano appunto la musica, ottimamente eseguita dagli otto elementi del Roma Barocca Ensemble guidata da Lorenzo Tozzi, che ha curato la scelta e gli adattamenti dei lavori, avvalendosi delle voci del soprano Susanne Bungaard e del sopranista Angelo Bonazzoli, con non a caso in apertura ''Io la musica son'' da ''Orfeo'' di Monteverdi, uno dei primi melodrammi che inizia la grande tradizione del teatro barocco e nel prologo mette in scena la stessa Euterpe, Musa della musica.
    Uno spettacolo fascinoso e applauditissimo scena dopo scena, che, in epoca di realtà virtuali elettroniche, ci riporta a quelle tutte fisiche e artigianali, al teatro appunto in cui tutto avviene sul momento ed è il risultato dei danzatori acrobati (oltre alla Porceddu, Antonella Perazzo, Eva Campanaro, Nailong Song, Francesco Cifaldi e Giuseppe Liuzzo) e di una serie di tecnici specializzati, da Hubert Westkemper, considerato il più importante ingegnere del suono europeo per il teatro, al polacco Wieslaw Walkuski, graphic designer e illustratore di fama internazionale, sino ai costumi della stilista Daniela Piazza, mentre le essenzialissime luci sono dello stesso Pellisari e di Vincenzo Turi.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza