LUIGI PIRANDELLO, LA NOTTE NUDA -
LE NOVELLE DELLO SCANDALO, A CURA DI RAFFAELE MESSINA (Marlin
editore, pag. 301, € 16) E' un Pirandello dello scandalo, fra
miserie, sesso, stupri ed emigrazione quello che si ricava nella
raccolta di 17 novelle - poco conosciute al grande pubblico -
cha la Marlin pubblica con l'inequivocabile titolo 'La notte
nuda. Le novelle dello scandalo'.
Corredati da un saggio introduttivo dello stesso curatore,
questi scritti devono essere stati davvero scandalosi per
l'epoca visti i temi affrontati: preti pedofili, donne che si
dibattono tra aborti negati e vicende che noi oggi chiameremmo
uteri in affitto e, terribili stupri di gruppo, fenomeno
purtroppo sempre esistito. Ma ci sono anche figli amareggiati
dalla separazione dei genitori, storie di infanzia e adolescenza
rubata, e, per non farsi mancare niente, traversie di
Risorgimento tradito, bieco affarismo politico e, coraggiosa,
una parodia del regime fascista. Dunque, non è un caso se a
lungo l'editoria ha privilegiato dello scrittore e drammaturgo
siciliano opere forse più belle ma contemporaneamente più
"rassicuranti". Probabilmente non solo scandalo ma anche sguardo
lucido su una società povera e sfruttata, una visione sociale si
potrebbe definire.
A leggere queste novelle sembra di imbattersi più un Verga
con qualche puntata surreale alla Bufalino che non nel Premio
Nobel del Caos. Manifesta anche un tratto particolare: le
descrizioni ricchissime di particolari, che tratti di capelli di
donne o di paesaggi dell'anima. In questo mare di dolore e
tragedie, l'universo umano e temporale però palpita anche la
complicità umana e un atteggiamento di ironia che sembra una
sfida al destino: possono coesistere umorismo e riflessione.
Pirandello intercetta i venti di progresso che giungono dal
Nord, territori che aveva frequentato, e dunque sa approcciarsi
alle vicende con acute analisi psicoanalitiche, ha maturato il
distacco emotivo e critico per riconoscere dove e come il male
ha cause politiche.
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