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Libri: Manzitti e La rinascita di San Giorgio

Libri: Manzitti e La rinascita di San Giorgio

I mille che hanno ricostruito il ponte in tempi record

ROMA, 07 dicembre 2020, 16:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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FRANCO MANZITTI, LA RINASCITA DI SAN GIORGIO (De Ferrari, pag. 141, euro. 18.00).
    Tutti i nomi in fila, degli uomini e delle donne, che uno dopo l'altro hanno avuto un ruolo nella rinascita del ponte San Giorgio dopo il crollo del Morandi. In ordine alfabetico li ha voluti mettere Franco Manzitti, che racconta con la caparbietà che gli è propria e lo spirito da cronista vecchio stampo, la ricostruzione di un ponte ad alto tasso simbolico dopo il dramma enorme che si è consumato con il crollo del 14 agosto 2018. Mille nomi che nelle prime pagine pendono in modo commovente proprio la forma della campata unica che riporta la città alla vita, senza ovviamente dimenticare le vittime. Per prima cosa il nome dell'architetto che ha avuto l'idea, Renzo Piano, così fortemente legato alla città e che in questo progetto ha messo il suo amore. Poi il sindaco-commissario Marco Bucci, Luigi Attanasio della Camera di Commercio, Ugo Ballerini e Piero Floreani a cui si deve la struttura, Cinzia Vigneri per la segreteria, Anna Maria Bonomo l'avvocatura, i controllori con Roberto Carpaneto, i disegnatori con Aldo Lisi, i demolitori Emilio e Vittorio Omini, i sollevatori e i trasportatori, Paolo Cremonini e Manuel Capelli, gli smaltitori Bognin, Persia, Petit Bon, i progettisti Alberto Iacomussi, i costruttori Poma e Mosconi, Bono, Del Zotto e infine la politica con Giovanni Toti.
    E due cerimonie anche a corollario, il 4 agosto e il 14 agosto.
    Il tutto Manzitti lo ripercorre dopo aver scritto già nel volume precedente la storia di ''Un crollo annunciato'', portando alla luce tutti i retroscena degli anni che hanno portato alla distruzione del Morandi. Il senso del libro questa volta 'è ''raccontare per quanto si può, per quanto si è capaci, il lavoro di quei mille (qualcuno sostiene mille e duecento) donne e uomini che come formiche si sono messi intorno al vecchio Morandi spezzato nelle strutture e nella sua anima e lo hanno cancellato e lo hanno sostituito con il san Giorgio, in neppure diciotto mesi di impegno permanente, indistruttibile, inarrestabile, determinato''. Il tutto anche raccontato attraverso un bellissimo corollario di immagini.
   

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