"Tra gli sforzi per l'acquisto e
per la ristrutturazione di queste sedi, è indispensabile
garantire le risorse per digitalizzare il patrimonio
archivistico. Il ministero della Cultura sta già lavorando a un
grande archivio nazionale che definiamo un 'archivio degli
archivi' che è gestito dall'Istituto centrale per gli archivi
della Direzione generale archivi, ed è destinato a raccogliere
il materiale digitalizzato nel corso degli anni dai singoli
archivi di Stato". Lo ha detto il ministro della Cultura,
Alessandro Giuli, intervenendo nella cerimonia inaugurale della
sede dell'Archivio di Stato a Barletta in cui ci sono "tre
chilometri lineari di materiale archivistico i più antichi dei
quali, se non sbaglio, risalenti alla fine del 16/o secolo".
Per Giuli il "ruolo essenziale di un archivio è essere non
soltanto un deposito, uno scrigno ma essere anche un punto di
riferimento della memoria viva di una comunità che in questo
punto di riferimento trova un magnete, un centro di gravità,
trova un luogo di incontro e di socialità". "L'archivio non
dovrebbe essere mai soltanto il luogo delle origini, ma dovrebbe
essere qualcosa che dinamizza la vita sociale e culturale di una
comunità, non soltanto per gli addetti ai lavori e gli studiosi
- ha continuato - al punto tale che questa memoria deve marciare
al passo coi tempi e quindi deve essere accudita, tramandata con
i più moderni e innovativi strumenti tecnologici oggi a
disposizione".
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