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Spaesamento e radici nel nuovo romanzo di Mencarelli

Spaesamento e radici nel nuovo romanzo di Mencarelli

Dall'autore di Tutto chiede salvezza una storia sulle origini

ROMA, 22 febbraio 2025, 13:09

Redazione ANSA

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(di Paolo Petroni) DANIELE MENCARELLI, ''BRUCIA L'ORIGINE'' (MONDADORI, pp. 190 - 19,00 euro) - La tua origine brucia quando sono le radici a farsi sentire mentre uno le crede oramai lontane e invece hanno la loro forza di attrazione, così che una vita si ritrova messa in ballo nel momento meno aspettato e questa storia di Gabriele Bilancini, diciamolo subito, è stata scritta per risultare evidente ed esemplare.
    Accade in Brucia l'origine, il nuovo romanzo di Daniele Mencarelli, l'autore di Fame d'aria e di Tutto chiede salvezza diventato anche una bella serie tv.
    Diventato designer di fama internazionale, inserito nel bel mondo e fidanzato con Camilla, la figlia di Franco Zardi, l'uomo potente cui deve la sua fortuna, Gabriele torna a casa dopo quattro anni dai suoi, a Roma nel quartiere popolare Tuscolano in cui è cresciuto e dove è il Parco degli acquedotti, quelli romani con le loro arcate una dopo l'altra, che gli ricordano gli elefanti in fila che si tengono per la coda con la proboscide.
    La madre accudente e apprensiva, il padre silenzioso, detto per questo Mauro il pesce, meccanico di motorini, e la sorella parrucchiera cui lui finanzia l'avvio di un suo salone, sono rimasti sempre gli stessi, con pochi soldi, poca cultura e capaci solo di accontentarsi di quel che hanno. E' questa immobilità, questa realtà dimenticata e tradita che si trova nuovamente davanti a farlo sentire estraneo, lui ricco e lanciato, oramai dinamico milanese, tanto da vivere quasi un doppiezza, vergognandosi del suo passato, della sua famiglia, sulla quale ha mentito a tutti nel nuovo mondo in cui vive. A questo si aggiunge poi la madre che gli invita a sorpresa i suoi vecchi amici, con i quali finiranno per aprirsi altre fessuro in quel suo essere e attraverso i quali Mencarelli riesce a dare spazio e verità anche altre prospettive e valutazioni.
    Ecco allora per Gabriele lo scoprire verità dimenticate, sviluppi di vite che non era più capace di immaginare, frustrate e piene di problemi pratici. Personaggi che, se gli si chiede se sono felci, rispondono ''Nun me posso permette la domanda'', ma tutti nel bene nel male affettuosamente legati a lui e la loro antica amicizia. C'è intanto Vanessa, suo primo amore che ancora cova in sé qualche brace di quel sentimento; poi Marcello detto Lello che accudisce la madre malata e vive della sua pensione; Francesco pieno di rimpianti ed ex calciatore di speranze frustrate: infine Cristiano, che lavora ai bagagli all'aeroporto di Fiumicino che ce l'ha con tutto e tutti, specie con il mondo radical chic che ora frequenta l'amico: ''Più fate sordi e più diventate santi''. Così, il momento in cui litigano, sbotta dicendo che vuol fare il ''cattivo veramente'' perché la gente come lui non l'ha mai difesa nessuno e allora ''Vojo esse l'esatto contrario di quello che siete voi. Voi siete de sinistra? Allora io so de destra. Anzi, te dico de più, so fascista. Tanto per quelli come te resterò sempre brutto, sporco e cattivo''.
    I problemi economici e di sopravvivenza, il far finta come lui fa con gli amici milanesi e Camilla, poi li scoprirà anche in famiglia attraverso il tentativo di trovare una propria strada di sua sorella. Così come sentirà lontanissima oramai un'estranea Vanessa, con cui ha diviso tutto, scoperto il sesso e per la quale ''avrebbe fatto qualsiasi cosa'', mentre lei, cassiera in un supermercato, confessa quanto le sarebbe piaciuto ''con un bacio davanti a tutti, riprende da dove avevamo lasciato''. E in questo contesto di scoperte e conti con se stesso, comunque sicuro che il suo futuro e le sue soddisfazioni professionali siano altrove (dopo il fortunato inizio con la poltrona Bilancia, ora il suocero prepara il lancio del suo divano Novus), pronto a ripartire, si ritrova costretto a trattenersi per festeggiare in discoteca i quaranta anni di Cristiano con tanto di proiezione di vecchie foto ed è un po' la resa dei conti, l'accettare che quelle sono le sue radici, a conoscere le quali dovrà portare anche Camilla, perché queste coesistono col mondo nuovo.
    Un romanzo sincero sul tema dello spaesamento e su una Roma popolare e che fatica a andare avanti, scritto con l'evidenza talvolta esemplarmente elementare di una parabola che procedendo trova la forza narrativa coinvolgente in nome della necessità di cercare un modo per far pace con se stessi, di accettare la realtà, che è poi il tema centrale e etico di tutta la produzione e lo scavo non superficiale di Mencarelli, che qui gioca anche con la scrittura, in cui inserisce echi di romanesco col suo suono di verità in relazione al racconto.
   

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