(di Elisabetta Stefanelli)
BALDO MEO, 'PARERI SUL MONDO OSCURO'
(puntoacapo, pag. 80, euro 15,00). Giuseppe Pontiggia nella
postfazione lo definisce ''oracolare e disarmato, misterioso
eppure limpido nelle immagini che lo compongono'', ma la forza
trascinante dell'ultimo libro di versi di Baldo Meo è quella di
trascinare in un mondo sorprendente in cui ''ci sono schegge che
fanno pensare ai poeti sciamani dell'antica grecità
presocratica, ma con la mediazione e la complessità di tutta la
mistica e la teologia cristiana, che s'inframmezza tra l'arcaico
e il contemporaneo come un'erma bifronte di rivelazioni e
enigmi''. Di contemporaneo, in 'Paperi sul mondo oscuro' c'è la
fragilità della condizione umana (''Noi non conosciamo il nostro
scopo/ E stare fermi ad ascoltare l'acqua/ fissare il sole,
toccare la terra/ ci è sembrato solo un'irritante ricompensa'').
Una condizione di precarietà che attraverso le varie sezioni del
libro prende forma e si mescola arditamente con la linfa della
natura che, sembra dire Meo, rivendica il suo carattere
ancestrale. ''Alla fine, nell'estate del 2019, ho capito che
tutto il materiale accumulato in taccuini, fogli sparsi, file,
insieme ad un poemetto pubblicato su rivista, poteva comporsi in
un ordine'', scrive l'autore. Ed ha avuto ragione perchè la
forza di queste pagine è proprio nella nostro complessa,
strutturata, ricca forza evocativa: ''Il dubbio incombente che
avrebbe potuto lasciarti/ mentre piangevi disperato appeso alla
sua vestaglia/ penetrava ogni giorno nel tuo cervello minore-/
che ne è stato della tua continua voglia di morire?''. Con una
fertile capacità di intersecare piani diversi, basso e alto,
vita quotidiana e spirito aulico, in una ridefinizione del mondo
dove ''gli insaziabili strozzini che sono i sogni'' hanno una
loro non indifferente importanza. C'è il mito, con Apollo,
l'oracolo, Creta...il mondo animale dalla mosca alla
lucertola...i legami affettivi la madre e il padre. E poi ci
sono gli angeli che scrivono i nostri peccati e tornano a
salvare e condannare un mondo di peccatori, come sospeso su un
filo che percorre la via tra la santità e la perdizione, una
stessa strada fatta di fango e di luce in cui questi versi si
perdono senza farti sentire smarrito.
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