Nata a Lima e residente in
California, Isabel Allende incanta il pubblico latino e mondiale
da più di quarant'anni grazie ad opere che parlano di donne ed
esperienze di vita, includendo elementi storici e pizzichi di
mitologia. La regina della narrativa sudamericana mondiale
spegne il 2 agosto 80 candeline (25 libri tradotti in 42 lingue,
più di 75 milioni di copie vendute). Ha ricevuto tantissimi
riconoscimenti internazionali e ben 15 lauree ad honorem. Nel
2014 Obama l'ha insignita della Medaglia Presidenziale della
Libertà degli Stati Uniti. Dopo l'abbandono del padre
diplomatico Tomas la madre decide di tornare in Cile con i tre
figli e andare a vivere nella casa del nonno a Santiago. Isabel
ha vissuto l'esperienza dell'esilio, la morte della figlia
Paula. Si è risposata per la terza volta a 74 anni con un
avvocato di New York suo coetaneo. Nata a Lima, Perù, nel 1942
grazie all'aiuto del cugino del padre, il futuro presidente del
Cile Salvador Allende le consentirà di studiare e di vivere
senza problemi economici. Il giorno 8 gennaio 1981 ricevette una
telefonata in cui veniva avvisata delle gravi condizioni di
salute del nonno: Isabel cominciò così a scrivergli una lettera
che sarebbe poi diventata un libro intero: La casa degli spiriti
(da cui è stato tratto il film) da allora Allende inizia un
nuovo romanzo sempre l'8 gennaio. Nel 1953 la madre si risposa
con un diplomatico e a causa del suo lavoro la famiglia si
trasferisce all'estero, prima in Bolivia, poi in Europa e infine
in Libano. Tornata in Cile nel 1959, nel 1962 si sposa con
Michael Frías, da cui avrà due figli, Paula e Nicolás. Dopo il
colpo di Stato di Pinochet dell'11 settembre 1973, lascia il
Cile nel 1975 trasferendosi in Venezuela, dove rimane fino al
1988. A quell'anno risalgono il divorzio da Frías ed il
successivo matrimonio con William Gordon trasferimento in
California. Tra i suoi romanzi più conosciuti D'amore e ombra
(1984), Eva luna (1987), Il piano infinito (1991), Afrodita
(1977), La figlia della fortuna (1998), Ritratto in Seppia
(2000), Il mio paese inventato (2003). Nel romanzo "Violeta",
scritto durante la pandemia, la scrittrice cilena ha fatto i
conti con la figura dell'amata madre "Panchita", morta a 98
anni.
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