Filosofo e scrittore
controcorrente, è morto il 5 ottobre, a 60 anni, Franco Bolelli.
Basta scorrere l'elenco dei suoi volumi e delle sue
collaborazioni per capirne l'eclettismo.
'Più mondi, come e perché diventare globali'; 'Giocate!';
'Cartesio non balla: definitiva superiorità della cultura pop
(quella più avanzata)'. Con Jovanotti firmò 'Viva tutto!', libro
che ha seguito la realizzazione dell'album di Lorenzo ma si è
allargato mescolando riflessioni, appunti di viaggio, attraverso
le mail che L (il cantante) e F (il filosofo) si sono scambiati.
Di Brian Eno, invece, Bolelli ha firmato i cataloghi delle
installazioni milanesi e poi ha collaborato con giornali e
riviste come Repubblica e Vogue. Ha progettato e collaborato
anche a eventi come il Festival dell'Amore, Frontiere e Mi030
con Stefano Boeri.
Nel curriculum del Politecnico, dove era professore a
contratto, ha spiegato di scrivere e parlare "della costruzione
di nuovi modelli mentali, sentimentali, comportamentali,
progettuali, vitali".
E' stata la moglie Manuela Mantegazza - con cui ha firmato i
volumi 'Per Tutti I Per Sempre '(Amazon, 2019), '+Donna +Uomo'
e 'Tutta la Verità sull'Amore' (Sperling&Kupfer, 2015) - ad
annunciarne sul social la morte. "Stanotte prima che se ne
andasse per sempre dal mio abbraccio - ha scritto - gli ho
detto: 'aspettami' e lui ha fatto sì con la testa".
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