(di Gioia Giudici) CAROSELLO RECORDS 60x60 - VALORE ALLA MUSICA (CAROSELLO, PP 235, EURO 29,90) "Mi ricordo gli uffici della Carosello in pieno centro con la saletta di registrazione interna.
Ricordo anche Giuseppe Gramitto Ricci, un signore dal bell'aspetto di altri tempi che probabilmente male sopportava i miei jeans, il capello lungo le scarpe da tennis ma con me, quelle volte che ci siamo incontrati nel suo ufficio presidenziale, è sempre stato gentilissimo".
Così Vasco Rossi
ricorda gli anni con la Carosello, cui è dedicato il volume
"Carosello Records 60x60 Valore alla musica", disponibile in
esclusiva su Amazon.
Attraverso la narrazione dei giornalisti Andrea Laffranchi e
Federico Pucci, il volume ripercorre i primi 60 anni
dell'etichetta musicale. Era il 1959 quando, nello storico
palazzo di Galleria del Corso 4, nel centro di Milano, Giuseppe
Gramitto Ricci diede i natali all'etichetta, parte dello storico
gruppo editoriale Curci. La nascita della Carosello coincide con
un momento di svolta della musica italiana, quello del
cantautorato: "Quando a Sanremo esplode 'Nel blu dipinto di
blu', anche in Italia - racconta Federico Pucci - arriva un
cambiamento culturale e industriale: non ci sono più gli autori
da una parte e gli interpreti dall'altra. Quello è l'evento
scatenante. Non contavano più solo la scrittura musicale ma
anche le incisioni, perché il pubblico voleva sentire "Volare"
cantata da Modugno, e non in un'altra interpretazione. Lì si
comprende che le edizioni non bastavano più, e di lì a poco
Curci (che aveva fatto emergere Modugno come autore) dà vita a
Carosello".
Questi 60 anni sono ripercorsi attraverso le 60 canzoni più
rappresentative, da 'Libertango' di Astor Piazzolla a
'L'Italiano' di Toto Cutugno, accompagnate da foto e documenti
storici, ma anche da dichiarazioni inedite di artisti come Coez,
Tommaso Paradiso e Vasco, che con Carosello esordì al Festival
di Sanremo con Vado al massimo e Vita Spericolata. "Ricordo
ancora con affetto - scrive ancora il rocker a proposito del
fondatore - quella volta che mi telefonò perché era un po'
preoccupato. Ci credo! Stavo soggiornando da una decina di
giorni, e forse più, al Principe di Savoia, l'albergo milanese
di lusso, room service h24. Chiaro che io ci stavo benissimo da
'rockstar', mentre lui pensava al conto che saliva
vertiginosamente". Per Vasco, legato alla Carosello dal 1982 al
1987, l'etichetta era un luogo di libertà artistica, la stessa -
si legge nel libro - che trovò con il suo teatro-canzone Gaber,
arrivato in Galleria del Corso su suggerimento di Mina.
Ed è forse questa, a ripercorrere la storia a ritroso, la
caratteristica più evidente della Carosello: "gli artisti di cui
raccontiamo - sottolinea Pucci - sono gli attori del proprio
discorso creativo, hanno lo spazio per sviluppare a livello
discografico concetti come il Teatro Canzone o il crossover
rap-pop, senza seguire necessariamente la strada più facile. Da
questo consegue un'altra caratteristica, ovvero la capacità di
leggere di volta in volta il proprio tempo: si potrebbe dire di
tante case discografiche col senno di poi, ma cogliere momenti
di svolta epocale o individuare e promuovere voci che in un modo
o nell'altro raccontano una generazione, come Vasco Rossi o
Tommaso Paradiso, questo non si può dire di tutti".
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