Francesco Mario Passaro, 'Stanze segrete' (Rogiosi editore, 14 euro). Milano si tinge di giallo letteralmente parlando. Ecco il ritorno di Francesco Mario Passaro, avvocato penalista napoletano, alla sua terza esperienza con la scrittura, dopo il noir 'Attesa di giudizio' (Iris 4 edizioni) e il romanzo di formazione 'La città dei sangui' (goWare edizioni).
In Europa, come altrove, sono giorni di attentati terroristici rivendicati dall'Isis. Quando arriva la notizia che Gigi Imbimbo è indagato per l'omicidio del noto industriale Achille Buonocore, avvenuto all'interno di un club privè milanese, frequentato esclusivamente da iscritti alla massoneria, dedalo di stanze segrete, tagliate da un lungo corridoio buio e misterioso, l'avvocato Alfonso Maniscalco è chiamato a difenderlo (Imbimbo, peraltro, non è scritto alla massoneria) si capisce che il punto di non ritorno è stato raggiunto. Ambientato al tempo delle stragi di Parigi, Stanze segrete offre uno sguardo orribile sul genere umano, ma ci regala anche un protagonista d'inconsueta e toccante compostezza.
Alfonso Maniscalco, lettore di saggi sul Isis, durante il processo a carico di Imbimbo, ricorda le stragi di Parigi, rimpiange la morte di Lulù, una figlia mai nata, e attraverso gli incubi rivive un dolore recondito.
Un legal thriller 'strutturato', quello di Passaro, avvocato di professione e avvezzo a questo genere di processi penali, che con esattezza quasi dolorosa, con rimorsi e timori, dolcezza e viltà, in virtù di una scrittura asciutta ed esigente, costruita su dialoghi rapidi, certe volte forse troppo brutali, combina fatti realmente accaduti, personaggi storici, impetuosa invenzione narrativa, conducendo il lettore lungo il percorso della vicenda.
Stanze segrete - che sarà presentato domani alle 18 alla Feltrinelli di Napoli in Piazza dei Martiri - racconta l'evoluzione di un processo in Corte d'Assise osservato dal punto di vista del protagonista, l'avvocato Maniscalco. Un processo nel quale emergerà anche il tema delle navi affondate con carichi di rifiuti radioattivi.
Sublimata l'esperienza legale in sensibilità narrativa, Francesco Passaro stupisce con la verità, palesando la singolarità dell'ordinario e svelando intrighi e retroscena di un processo penale, con abitudini di imputati e difensori.
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