E' questo l'ultimo anno
dell'Oscar per le migliori attrici? L'Academy ci sta pensando e
ha cominciato a consultare esperti da quando lo scorso dicembre
un op-ed del Los Angeles Times ha rilanciato l'opinione di Emma
Corrin (una delle Lady Diana di The Crown) che si identifica
come non binary, né donna né uomo, e usa i pronomi 'they e
them'.
Le corse per migliore attore e migliore attrice sono tra le
più seguite nella notte delle stelle: la decisione di andare
'gender neutral' presa dieci anni fa dai Grammy e più di recente
dai premi Spirits per il miglior cinema indipendente potrebbe
risultare controversa anche alla luce del calo di audience che
da qualche anno affligge i premi piu' importanti di Hollywood.
L'Academy va dunque coi piedi di piombo, ma allo stesso tempo
"non vuole trovarsi dalla parte sbagliata di un dibattito
importante sull'inclusione soprattutto dopo le polemiche che
l'hanno investita al tempo dell'#OscarSoWhite", hanno detto
fonti al Daily Mail notando anche la necessità di includere in
qualche categoria il piccolo ma crescente gruppetto di attori
non binari o trans come appunto la Corrin, o Elliot Page (l'ex
star di Juno che nel dicembre 2020 ha annunciato il cambio di
sesso) e la diciannovenne Yasmin Finney di Heartstopper.
In dicembre il Los Angeles Times aveva descritto la divisione
per genere dei premi per la recitazione come "un relitto di una
Hollywood sessista". Lo scorso fine settimana gli Independent
Spirit Awards hanno onorato Michelle Yeoh di Everything
Everywhere All at Once come "best actor" su dieci candidati di
entrambi i sessi tra cui solo due uomini, Paul Mescal di
Aftersun e Jeremy Pope di Inspection.
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