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In sala 'Living', l'Avatar 'esistenziale' di Hermanus

In sala 'Living', l'Avatar 'esistenziale' di Hermanus

È la rilettura di Ikiru, capolavoro di Akira Kurosawa

ROMA, 23 dicembre 2022, 13:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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C'è la meraviglia estetica di AVATAR 2 e quella esistenziale di LIVING di Oliver Hermanus. Due viaggi diversi: il primo verso mondi sconosciuti oltre la nostra realtà e l'altro nell'infinito mistero della vita, come ricorda il titolo.
    Scritto da Kazuo Ishiguro e basato sul capolavoro IKIRU di Akira Kurosawa, il film, in sala con Circuito Cinema, racconta di un uomo comune, Mr William, (Bill Nighy), funzionario delle opere pubbliche nella Londra semidistrutta del Dopoguerra. Siamo nel 1953. William fa in realtà esattamente quello che aveva sognato, ovvero è a capo di una brigata di ingessati impiegati, tutti molto a modo ed eleganti, alle prese con la ricostruzione e circondati da centinaia di faldoni.
    Per lui è una vera fortuna vivere nell'ombra, essere un disertore della vita, ma all'improvviso una sconvolgente diagnosi lo obbliga a fare un bilancio, a guardarsi dentro e anche a capire cosa fare del tempo che gli resta da vivere.
    Dov'è la vita vera? Lui non lo sa, ma raccoglie i suoi risparmi e lo ritroviamo sulla costa, accompagnato da una specie di simpatico balordo del posto (Tom Burke), che lo inizia a piccole trasgressioni con scarsissimo successo. Tornato a Londra, William si lascia conquistare dalla vitalità della giovane Margaret (Aimee Lou Wood), una sua ex dipendente giovanissima che ora fa la cameriera in una sala da tè. Perché sceglie di frequentarla e confidare solo a lei quel segreto che non ha condiviso neppure con il figlio? Semplice, in Margaret vede la voglia di vivere nella più autentica naturalezza. Forse c'è anche un impossibile amore verso questa ragazza, ma poco importa in un film così pieno di poesia. A William il tempo che resta diventa poi anche occasione per creare qualcosa da lasciare alla generazione successiva, qualcosa per quei bambini pieni della vita più vera. E questo grazie all'aiuto di Peter (Alex Sharp), giovane idealista appena assunto e in cui William si rivede.
   
   

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