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Primadonna, il coraggio femminile contro gli abusi

Primadonna, il coraggio femminile contro gli abusi

Alla Festa di Roma il film ispirato da vicenda reale

ROMA, 18 ottobre 2022, 19:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Raccontare una giovane donna "che potesse contenerne una moltitudine in molteplici epoche. Volevo rappresentare tutte quelle ragazze che dicono no" alla violenza, agli abusi. E' l'obiettivo, spiega la regista, di Primadonna, opera prima di Marta Savina, con Claudia Gusmano, Dario Aita, Fabrizio Ferracane, Manuela Ventura, Francesco Colella, Thony e Paolo Pierobon, al debutto alla Festa del Cinema di Roma in Alice nella città e prossimamente in sala con Europictures. Il film prende ispirazione da una vicenda reale (portata sul grande schermo nel 1970 anche da Damiano Damiani in La moglie più bella, esordio nel cinema di Ornella Muti), quella della siciliana Franca Viola, che nel 1965, quando aveva 17 anni, è diventata la prima donna italiana a rifiutare un matrimonio riparatore dopo essere stata rapita e violentata dal suo ex fidanzato, poi condannato e finito in prigione insieme ai suoi complici. Una storia alla quale la cineasta aveva già dedicato un corto, 'Viola, Franca' (2017), che però nel lungometraggio è stata ampliata: "Il lavoro è stato renderlo un personaggio universale e transgenerazionale che rappresentasse diverse eroine della storia - spiega la produttrice Virginia Valsecchi per Medset, che ha realizzato il film insieme a Capri Entertainment in associazione con Tenderstories e in collaborazione con Rai Cinema, Vision Distribution e Sky -.
    Partendo dalla realtà si mette in scena il coraggio, la verità di una ragazza, in una storia sull'emancipazione femminile, che anche se ambientata nella Sicilia degli anni '60 ha elementi molto attuali che volevamo fare arrivare alle nuove generazioni". Nella storia la protagonista è Lia (Gusmano), 21enne caparbia e riservata che va anche ad aiutare il padre a coltivare la terra, nonostante nella Sicilia degli anni '60 non fosse considerata un'attività 'da donne'. A lei si interessa Lorenzo Musicò (Aita), figlio del boss del paese, ma Lia dopo una breve conoscenza lo rifiuta. Lui decide di 'prenderla' con la forza dando per scontato, dopo, il matrimonio riparatore. Lia però ha il coraggio di dire no.
   

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