Lo zoccolo di gnu e la vertebra di moffetta sono lontani, assenti i compagni di epiche scorribande Aldo e Giacomo. Giovanni Storti si presenta al pubblico con una nuova convincente veste drammatica nel film Le voci sole, opera prima di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi, che è stato selezionato in concorso al quarantottesimo Seattle International Film Festival (SIFF), dove sarà presentato il 21 aprile in anteprima mondiale. "Mi piace fare anche ruoli diversi, anche drammatici. Nel passato ho fatto qualche ruolo cattivo ma mai drammatico. Anzi sarei molto contento se ne venissero altri, non me propongono a parte questi due registi e gliene sono grato". Ma i fan dell'inossidabile trio comico che strappa risate dal 1991 possono stare tranquilli: "Nonostante stiamo portando avanti progetti personali - dice Giovanni all'ANSA - con Aldo (che ha fatto 2 film) e Giacomo (che ha scritto due spettacoli teatrali) siamo sempre uniti e a giugno inizieremo a girare un nuovo film assieme".
Tornando a Le voci sole, progetto - produzione giovane con Andrea Italia per Nieminen Film assieme a Point Nemo ed Eliseo Entertainment, che ha incontrato l'appoggio di Luca Barbareschi in qualità di produttore associato - la storia è di grande attualità: una famiglia che scopre come la celebrità inaspettata giunta grazie ai social abbia un costo altissimo. Giovanni, costretto a trasferirsi in Polonia dopo aver perso il lavoro in Italia, trova conforto e aiuto nelle videochiamate con la moglie Rita (Alessandra Faiella, anche lei una brillante attrice comica). Così, anche per non disgregare la famiglia, si cena insieme a millecinquecento chilometri di distanza e poi si cerca di insegnare a Giovanni a fare un piatto di spaghetti. Ma il web è in agguato e quel video intimo diventa virale e i due protagonisti, coadiuvati dal figlio adolescente Pietro (Davide Calgaro), diventano famosi loro malgrado. Il tempo della rivincita sociale dura poco, la esile fiamma della notorietà corrode e divora perché le "voci sole" sono sempre pronte a odiare.
"Con i due registi - dice Storti - avevo già lavorato nel corto Magic Alps, sono due tipi tranquilli e mi piace molto come lavorano. Mi fido di loro e ho accettato subito anche perché c'era un modo particolare di girare con i telefoni, tutto in video chiamata, era anche una sfida particolare". Sul tema trattato poi è molto sensibile: "Questi due anni sono stati molto duri per tutti, molti hanno perso il lavoro o si sono dovuti spostare. Quindi l'ho ritenuto un tema attuale e interessante". Sul resto del cast Storti dice: "Li conoscevo già tutti e due e sono stato molto contento della scelta. Con Alessandra Faiella ci siamo incrociati più di una volta negli anni '90, è anche lei un'attrice e una comica. Con Davide Calgaro ho già lavorato, faceva il figlio di Aldo in Odio l'estate. C'è poi anche Federica Cacciola". Quanto al riconoscimento ottenuto al Siff, che è il più festival degli States, Giovanni spiega: "E' molto curioso e ne sono contento, spero tanto che qualcuno se ne innamori in Italia e lo faccia uscire anche da noi. E' un lavoro molto bello, particolare, insolito direi. E' un film con un'anima, non buttato lì...". E quando gli viene chiesto se mai durante le trasferte della sua carriera ha affrontato chiamate del genere con la moglie dice ridendo: "Non c'erano i videotelefoni intanto e poi per fortuna non avevamo questo tono drammatico che poi a un certo punto diviene quasi grottesco comico. Lei nel tentativo di non farlo mangiare "da schifo" dà lezioni e diventa un'influencer famosa ma poi, come accede spesso nella vita, va tutto a scatafascio". Su film con Aldo e Giacomo anticipa: "I nostri progetti in tre li abbiamo ancora. Il nuovo film sarà ovviamente una commedia. L'argomento? Potrebbe essere "Finisce qualcosa e nasce qualcosa d'altro".
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