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Red, tutte le emozioni teen in un grande panda rosso

Red, tutte le emozioni teen in un grande panda rosso

Dall'11/3 su Disney+ il film Pixar del premio Oscar Domee Shi

ROMA, 25 febbraio 2022, 20:47

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Da La metamorfosi di Kafka a Wes Anderson, passando per Dottor Jekyll e Mr Hyde, Hulk, più manga, anime, serie amate da bambina e adolescente come Sailor Moon e Lizzie McGuire. Sono infinite le passioni letterarie, cinematografiche, televisive, le influenze e i ricordi adolescenziali nel bagaglio della cineasta cino-canadese Domee Shi che dopo aver vinto un Oscar nel 2019 con il corto animato Pixar/Disney Bao, debutta nel lungometraggio con una nuova storia animata per la 'casa' diretta da Pete Docter, incentrata sui rapporti madre -figli, a cavallo fra due culture e inondata di magia, Red, al debutto su Disney+ l'11 marzo. Mentre in Bao, era protagonista una mamma che faticando ad affrontare la lontananza da un figlio ormai cresciuto, si trovava all'improvviso un nuovo 'magico', in Red l'attenzione si sposta su una figlia, la 13enne Mei, intelligente, piena di passioni (compresa la principale per la boyband 4*town) con amiche che la comprendono, nerd e un po' imbranata, che deve coniugare la voglia di crescere, e la volontà di non deludere la mamma iperpresente che la vorrebbe perfetta. Un conflitto interiore che per 'colpa' (o merito) di un segreto potere tramandato dalle donne di famiglia, la porta all'improvviso, ogni volta che si lascia sopraffare dalle emozioni, a trasformarsi in un enorme panda rosso, con tragicomiche conseguenze. "Ho messo in Mei tutte le mie parti più imbarazzanti di quand'ero tredicenne - racconta Domee Shi, arrivata a Roma insieme alla produttrice del film Lindsey Collins -. Ero imbranata, nerd, un po' ossessionata e avevo un gruppetto di amiche con cui condividevo tutto. Era un periodo, di grande cambiamento, nel corpo, nelle emozioni e iniziavo anche a rispondere a mia mamma". L'unica differenza è che "non seguivo tanto le boy band... la mia droga era Harry Potter". Una fase di trasformazione resa con un grande panda rosso "innanzitutto perché i panda sono molto carini e poi era la perfetta metafora per la purezza. Poi il rosso è il colore che penso mi identificasse quando avevo 13 anni, legato alla rabbia, all'imbarazzo, alla cotta per qualche compagno di classe. Ho pensato che questo animale gigante, umorale e goffo fosse il modo migliore per rappresentare una bambina che si trova ad affrontare la pubertà". Il film racconta anche quanto "sia importante affrontare le nostre emozioni, non reprimere il panda rosso che è in noi - sottolinea la produttrice - perché se quelle emozioni le reprimi, alla fine esplodono e lì nascono guai seri". Il film racconta a fondo sia il rapporto madre - figlia ("tra amore e senso di colpa") sia diverse forme di presa di coscienza al femminile: "La madre, la nonna e le altre donne appartenenti ad altre generazioni nella famiglia di Mei, dovevano liberarsi del loro panda per uniformarsi ed essere accettate nella società - dice la regista -. Mei invece ha intorno persone che valorizzano e accettano la sua unicità" Domee Shi, entrata in Pixar nel 2011 per uno stage nel settore storyboard, è la prima donna a dirigere da sola (le altre erano in coregia) un film della casa d'animazione. "Tutti i settori di quest'industria a lungo sono state guidati dagli uomini - spiega - ma oggi c'è sempre maggiore apertura verso sguardi diversi e sempre più ragazze si interessano all'animazione". Domee "nel suo modo di raccontare è coraggiosa, non è mai stata intimidita, ha aperto le porte - aggiunge Lindsey Collins - vedrete tanti altri film della Pixar, già in sviluppo, diretti da donne". Dopo due opere sui rapporti fra genitori e figli, pensa a un nuovo capitolo per chiudere la trilogia? "Chissà...dipende anche da come mia madre prenderà questo film... - risponde sorridendo la cineasta - Non l'ha ancora visto". Tra i talent nel doppiaggio, ci sono in piccoli ruoli Ambra Angiolini, Sabrina Impacciatore, Federico Russo, Marco Maccarini, e per i membri della boy band 4*Town Hell Raton, BALTIMORA, Karakaz, Versailles e Moonryde

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