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Visitabile fino al 2 giugno la mostra alla Rocca di Gradara

Visitabile fino al 2 giugno la mostra alla Rocca di Gradara

Il racconto degli anni che cambiarono fisionomia al fortilizio

GRADARA, 09 marzo 2025, 17:53

Redazione ANSA

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Come era la Rocca di Gradara una volta? Lo si può scoprire visitando la mostra "Da Zanvettori all'ultima castellana. Le stanze private della Rocca di Gradara", curata da Stefano Brachetti e da Fabio Fraternali, inaugurata lo scorso 8 dicembre e prorogata fino al 2 giugno.
    Acquistata nel 1920 dall'Ingegner Umberto Zanvettori, fino al 1923 la Rocca fu interessata da imponenti restauri architettonici e da interventi di decorazione e allestimento delle sale interne, alcuni dei quali realizzati seguendo i personali desideri del committente e videro l'avvicendarsi di importanti figure nel campo del restauro e delle arti decorative di primo Novecento.
    La mostra è proprio il racconto degli anni che cambiarono la storia della fortezza, recuperando e svelando memorie e testimonianze del Novecento. Zanvettori voleva far rivivere all'antico fortilizio i fasti della sua epoca d'oro in un "rivisitato" Medioevo-Rinascimento, dove ogni stanza doveva diventare evocativo scenario delle vicende dei personaggi che, tra leggenda e storia, vi avevano abitato.
    Tra i personaggi "evocati" nell'allestimento di Zanvettori figura la coppia d'amanti di dantesca memoria, Paolo e Francesca, per i quali l'Ingegnere, con un'operazione di marketing ante litteram, costruisce una camera apposita, ispirandosi alla messa in scena della tragedia dannunziana Francesca da Rimini del 1901, collocando difatti in quella stanza il luogo del tragico delitto.
    L'impegno di Umberto Zanvettori, della prima moglie Mariquita de' Forns y Lleo, e della seconda Alberta Porta - e in seguito dello Stato Italiano che ne acquisì la proprietà nel 1928 - ha fatto sì che la Rocca di Gradara arrivasse in ottime condizioni fino ai giorni nostri. Ma divenuto il "Castello di Paolo e Francesca" e il sito turistico più visitato delle Marche, ha in parte dimenticato la figura dell'Ingegner Zanvettori e, in generale, la storia recente della Rocca, abitata sino al 1983 dalla seconda moglie Alberta Porta.
    Attraverso l'esposizione di oggetti e cimeli (in parte prestati da collezionisti privati), e con l'ausilio di supporti tecnologici, la mostra intende riportare le sale e gli ambienti nobili a una dimensione privata precedente la musealizzazione, quando la Rocca era ancora una sontuosa e raffinata dimora signorile. Nelle sale, avvolte da speciali fragranze, si possono ammirare abiti scelti dalle collezioni di alta moda di Alberta Ferretti, vero e proprio omaggio della stilista internazionale all'ultima castellana.
    La mostra è finanziata dall'Unione Europea Next Generation Eu, dal Ministero della Cultura e da Italia Domani; è organizzata da Gradara Innova per il Comune di Gradara in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Marche e la Direzione della Rocca Demaniale di Gradara, con il Patrocinio di Deputazione di Storia Patria per le Marche, di Fondazione Marche Cultura.
   

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