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Piedigrotta, Giacomo Balla e il corpo in movimento

Piedigrotta, Giacomo Balla e il corpo in movimento

Il collage del maestro alla Galleria Futurism and Co di Roma

ROMA, 22 febbraio 2025, 12:26

Redazione ANSA

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Un bozzetto di costume teatrale realizzato utilizzando matita, inchiostro e pennello con collage di carta argentata. Giacomo Balla si ispirò probabilmente al ballerino Léonide Massine per mettere mano nel 1913 a un' opera particolare che caratterizzò in quegli anni la ricerca sul dinamismo del campione del Futurismo. Il quadro ''Piedrigrotta.
    Uomo in corsa+rumore+linea di velocità+luci+suono'' è in mostra a Roma alla Galleria Futurism and Co fino al 30 aprile accanto a una serie di lavori a collage di carte colorate del maestro e a quelle del suo amico e allievo Fortunato Depero. Balla pensò questa sorta di Automa in azione, un uomo-orchestra di lamina metallica su carta, colore d olio diluito e carta velina, per la rappresentazione ''Piedigrotta. Parole in libertà'' di Francesco Cangiullo, dopo aver prodotto altri due capolavori che testimoniano quanto si fosse spinta avanti la sua ricerca sul movimento anche sulla base dei suoi studi di cronografia, Il dinamismo di un cane al guinzaglio (oggi al museo americano di Buffalo), con la coda dell' animale che sembra davvero animarsi sulla tela, la straordinaria Bambina che corre sul Balcone, sintesi di divisionismo e visione futurista (Collezione Grassi a Milano), e i Ritmi dell' archetto, sulle mani di un violinista (Estorick Colletction, Londra) . ''Se nelle due opere del 1912 l'analisi del movimento viene da Balla studiata attraverso il dipanarsi nell'aria di un elemento naturale quale le gambe della bambina o la coda del cagnolino - osserva Elena Gigli, la curatrice - nel 1913 è la sensazione della forma rumore a prendere il sopravvento attraverso la raffigurazione di forme puntate dentellate dai colori metallici, argentati''.
    Piedigrotta venne esposta nel 1913 con gli altri tre quadri nel Ridotto del Teatro Costanzi e nell' aprile del 1917 fu in mostra nel foyer del teatro con altre cinquanta opere di artisti italiani, francesi, russi, spagnoli e messicani - Braques, Carrà, Depero, Picasso, Severini - della collezione del giovane coreografo Léonide Massine, danzatore del coreografo dei balletti russi di Diaghilev, in occasione della messa in scena di ''Feu d' artifice' di Igor Stravinsky, per i quali Balla aveva realizzato la scenografia. Futurism and Co la accompagna con quattro collage realizzati da Balla tra il 1913 e il 1930 (Velocità astratta + rumori; Rumoristica plastica Baltrrr; Linee forza di paesaggio + esplosione; Autocaffè) e con due lavori a collage di Depero (Depero astrattista-guerra,guerra!; Doppia ballerina con ombrello - personaggi per il canto dell' usignolo).
   

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