I dati diffusi dalla Gnam-C sui
visitatori della mostra Il Tempo del Futurismo, "oltre 80.000",
non sono "verificabili" mentre sia nel catalogo
dell'esposizione, sia nelle didascalie delle opere esposte,
risultano "gravi incongruenze", imprecisioni ed errori. Lo
afferma lo storico dell'arte Giancarlo Carpi, inizialmente
chiamato, con una comunicazione della direzione musei del Mic, a
far parte del Comitato Scientifico della mostra ma poi
estromesso dal gruppo di lavoro mesi dopo.
Sul numero dei visitatori "corre l'obbligo di precisare che
questi dati non sono verificabili, perché non esiste un
biglietto per la mostra ma un solo biglietto d'ingresso
all'intera Galleria Nazionale. Una notizia simile 'Siamo già
oltre quota 70mila visitatori e contiamo a breve di superare i
100mila', si può leggere anche nel sito Istituzionale Roma
Mobilità" afferma il critico che aggiunge: "Da una visita di
oggi 15 febbraio devo inoltre rilevare che anche nella nuova
edizione del catalogo permangono gravi incongruenze rispetto
alle opere esposte, come già segnalato da organi di stampa.
L'opera di Nanni Balestrini, Diavoli, è stata rimossa
dall'allestimento e, al suo posto, è stata messa l'opera di
Lamberto Pignotti, Il mio tormento è il loro mito, la quale non
è stata esposta fino a qualche settimana fa sebbene risultasse
nella 'lista opere esposte' pubblicata nel sito del MiC. Nel
catalogo sono riprodotte entrambe le opere, che di fatto non
sono mai state esposte insieme. Mi chiedo inoltre perché il film
Thais di Anton Giulio Bragaglia con scenografie di Enrico
Prampolini oggi non fosse fruibile, il video era spento".
Infine, "fatto forse il più significativo, rilevo che nessuna
delle didascalie scientificamente fuorvianti (con pre-datazione
di alcuni decenni) segnalate da Fabio Benzi, da Roberto Bilotti
e da Manuel Barrese è stata corretta, né in mostra né in
catalogo, nonostante il curatore Simongini abbia ammesso
possibili errori su Il Giornale dell'Arte ormai settimane fa:
tra le principali criticità Béguinage di Enrico Prampolini,
datata 1914 invece di 1914 (?), Dinamismo di forme luce nello
spazio, di Gino Severini, datata 1912 invece che 1913-14 (?),
Linee forza di mare (mattino), attribuito a Giacomo Balla,
datata 1919 invece che 1919 circa, Canto Patriottico in Piazza
di Siena, attribuito a Giacomo Balla, datato 1915 invece che
1915 circa. Nella ristampa del catalogo, a ben vedere, una data
risulta modificata rispetto alla prima stampa: Giacomo Balla,
Trasformazione forme-Spiriti ora 1916-1918, prima 1918. Ma,
dalla mia visita di oggi, l'etichetta dell'opera reca ancora la
data 1918, contraddicendo il catalogo".
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