Dai lavori impressionisti di Medardo
Rosso al mito che incontra la realtà con le opere di Duilio
Cambellotti; dal dinamismo di Balla al realismo di Arturo
Martini fino ad arrivare ai lavori astratti di fine anni '60 di
Melotti. E, ancora, le creazioni di Pietro Consagra, Giorgio de
Chirico, Lucio Fontana, Leoncillo, Giacomo Manzù, Marino Marini,
Arnoldo Pomodoro, Thayhat, Adolfo Wildt e Pino Pascali. Sono
alcuni dei nomi più rappresentativi ed emblematici della storia
della scultura italiana del XX secolo presenti alla Galleria
Russo di Roma nella mostra 'Forma e Materia. La grande scultura
italiana del Novecento', curata da Fabio Benzi.
L'esposizione riunisce le 30 migliori opere della scultura
italiana del secolo scorso, lavori unici e rari di artisti da
tempo rappresentati dalla Galleria che raccontano l'evoluzione
storico-culturale della nostra scultura. In mostra opere che,
pur nella loro piccola dimensione, sono testimonianza di
monumentalità di artisti che hanno saputo mostrare i cambiamenti
dell'arte, della società e della critica.
Le opere esposte sono in bronzo, terracotta, cera, ceramica e
grès, materiali usati da questi grandi maestri per dar forma
alle proprie creazioni. La forma e la materia, appunto, sono
protagoniste dell'esposizione e sono valorizzate negli spazi
della Galleria Russo che da più di un secolo si pone come punto
di riferimento culturale per l'arte italiana.
"Il XX secolo - spiega Fabrizio Russo, titolare della
Galleria - è da intendersi come periodo madre del concetto di
studio ed evoluzione della plasticità e della dinamicità. Molti
artisti di tale periodo, che la Galleria si pregia da anni di
curare, mettono al servizio della 'terza dimensione' le proprie
capacità artistiche. Con l'impegno della scultura, la ricerca
del vero e della bellezza diventano tangibili e osservabili da
diversi punti di vista e la Galleria per la prima volta,
attraverso questa mostra, diviene il tramite di tale messaggio".
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