Venne arrestata il 2 marzo 1955 per
aver rifiutato di cedere il suo posto a sedere a un bianco su un
autobus, durante la segregazione razziale negli Stati Uniti,
nove mesi prima che un analogo episodio rendesse famosa Rosa
Parks. Un gesto rivoluzionario e poco noto, cui rende omaggio
l'installazione immersiva 'Noire. La storia sconosciuta di
Claudette Colvin', prodotta dalla Casa di produzione Novaya e
dal Centre Pompidou, che dal 3 febbraio sarà ospitata dal Meet
Digital Culture Center di Milano.
L'uso della realtà aumentata - viene anticipato - permette
agli spettatori di rivivere le gesta della studentessa Claudette
Colvin, allora 15enne, che a Montgomery, in Alabama, si rifiutò
di cedere il proprio posto a un passeggero bianco, nonostante le
minacce; per questo fu arrestata, ma decise di citare in
giudizio la città e dichiararsi non colpevole.
Una mostra che vuole essere anche un riscatto per la giovane
Claudette Colvin (oggi 84enne), il cui nome, malgrado il suo
coraggio, non è ricordato come quello della più famosa Rosa
Parks, che sempre a Montgomery nove mesi dopo - grazie anche al
gesto di Claudette e all'incontro fortunato con il giovane
pastore Martin Luther King - diventò un'icona per i diritti
civili.
L'installazione Noire è fruibile in gruppi di 10 persone; a
ogni visitatore vengono forniti un paio di occhiali AR Hololens
2 (che permettono di vedere in contemporanea reale e virtuale) e
di cuffie con cui entrano in un set di 250 metri quadrati creato
per l'occasione.
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