Artista e artigiano come il grande
maestro Duilio Cambellotti, che lo considerava il suo allievo
prediletto. È dedicata alla produzione della ceramica negli Anni
Venti e in seguito in modo molto più intenso nel campo della
grafica la mostra che i musei di Villa Torlonia, a Roma,
dedicano a Virgilio Retrosi fino al 2 giugno 2024.
Curato da Gloria Raimondi e Gaia Dammacco, il progetto
espositivo allestito nella Dipendenza della Casina delle Civette
presenta al grande pubblico l'artista romano che ha dedicato la
vita alle arti applicate. Virgilio Retrosi (1892-1975) esordì
nel 1911 come ceramista esponendo alla Mostra dell'Agro Romano
curata dallo stesso Cambellotti nell'ambito dell'Esposizione
internazionale per le celebrazioni dell'unificazione del Regno
d'Italia e la proclamazione di Roma capitale.
L'attività dell'artista nel settore della ceramica si
sviluppò attraverso la collaborazione con il maestro e con i
suoi allievi, tra i quali Roberto Rosati e Romeo Berardi. Nel
1926 alla mostra annuale degli Amatori e Cultori d'Arte, Retrosi
propose la serie dei piatti con i 14 Rioni - fulcro intorno al
quale ruota l'esposizione - acquistati nello stesso anno dal
Comune di Roma per le proprie collezioni.
Contemporaneamente all'attività di ceramista e decoratore,
Retrosi si dedicò alla grafica applicata insegnando alla Scuola
Preparatoria delle Arti Ornamentali di Roma, realizzando
bozzetti per francobolli, manifesti e cartoline e avviando una
proficua collaborazione con Ente Nazionale Italiano per il
Turismo (Enit), che lo assorbì totalmente come grafico e
fotografo dalla metà degli anni Trenta agli anni Sessanta. Nelle
due sale della Casina delle Civette sono stati selezionati
oggetti in ceramica, - tra i quali spicca il Piatto con Medusa
del 1928 - disegni, bozzetti e opere grafiche in massima parte
provenienti da collezioni private, che testimoniano la vicinanza
dell'artista al linguaggio del maestro evidenziando, insieme ai
forti legami con la tradizione, anche il suo contributo
innovativo nei diversi ambiti delle arti applicate.
La mostra propone anche un ricco nucleo di opere inedite che
permette di confrontare il disegno con alcune delle opere
realizzate.
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