All'inizio furono conchiglie,
corna e denti di animali, pietre. Poi giadeiti, scarabei,
faience. Per arrivare all'oro e altri metalli preziosi forgiati
e arricchiti nelle forme più originali e sgargianti. È la storia
degli ornamenti usati dalle donne e dagli uomini a partire
dall'epoca preistorica, fino all'alto medioevo. Un percorso
fatto di scoperte, oggetti, evoluzione di tecniche e gusto che
da mercoledì 28 giugno e fino a dicembre sarà possibile ammirare
nella mostra "La forma dell'oro. Storie di gioielli dall'Italia
antica", ospitata al museo nazionale archeologico ed etnografico
Giovanni Antonio Sanna di Sassari.
L'esposizione, curata da Massimo Osanna e Luana Toniolo,
permetterà ai visitatori di apprezzare circa quattrocento
oggetti ornamentali realizzati nell'Italia peninsulare e in
Sardegna in un lungo arco di tempo, che va dalla preistoria
all'alto medioevo, seguendo un percorso espositivo tematico che
si sviluppa in cinque sezioni.
La prima è dedicata all'epoca preistorica: "Agli albori
dell'idea di gioiello: dalla materia all'idea"; quindi il
visitatore viene accompagnato alla scoperta della "Fenomenologia
preziosa", per passare poi alla sezione "Bello da vedere. Il
gioiello come esibizione", proseguire per "La magia del
gioiello, la magia e il gioiello", e terminare la visita con
"Ornarsi per gli dei e per l'aldilà". Un percorso completo nella
storia dei gioielli, visti in ogni loro sfaccettatura:
religiosa, economica, sociale, ornamentale.
Il progetto è frutto della collaborazione scientifica tra la
direzione regionale Musei Sardegna e le direzioni regionali
della Campania, Calabria, Molise, Marche, Puglia, Basilicata e
il Parco archeologico di Pompei. La mostra sarà visitabile a
Sassari fino a dicembre 2023, poi si sposterà nei musei delle
altre direzoni regionali.
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