A 30 anni dalla morte avvenuta nel
1993, la figura complessa di un artista e intellettuale
impegnato come Enzo Brunori, maestro dell'"astratto-concreto", è
ricostruita nell'antologica "In questo mare di indaffarati della
pittura", in programma dal 13 al 30 aprile alla Ulisse Gallery
di Roma. La mostra, organizzata dall'Associazione culturale
"Enzo Brunori", con il patrocinio della Società Dante Alighieri,
delinea tutte le fasi della carriera del pittore, a partire dal
1956, quando Brunori per la prima volta fu presente alla
Biennale e alla Quadriennale, ma anche protagonista di mostre
personali alla Medusa di Roma, al Milione di Milano e al Circolo
della Cultura di Bologna.
Il percorso, a cura di Alessandro Masi, riunisce circa venti
grandi opere, datate tra il 1948 e il 1991, e altre tre che
portano la firma della compagna di Brunori, Vittoria Lippi,
anche lei pittrice: dalle nature morte e dagli Alberi di Villa
Massimo, ai soggetti "sciamanici" sperimentati dopo il suo
viaggio in India, fino alle tarde "marine" concepite durante i
periodi trascorsi al Villaggio dei Pescatori a Fregene, dove il
colore si fa sempre più vibrante, sensoriale e materico.
Contestualmente all'inaugurazione, si svolgerà la presentazione
del volume In questo mare di indaffarati della pittura. Un
carteggio inedito tra Enzo Brunori e Renato Birolli (1956 -
1959) edito da Castelvecchi, sempre a cura di Alessandro Masi.
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