L'Associazione Bologna per le Arti
presenta a Palazzo d'Accursio, dal 4 dicembre al 30 gennaio, la
mostra 'Augusto Majani (1867-1959). La potenza dell'Idea', a
cura di Francesca Sinigaglia, che per la prima volta indaga in
maniera approfondita la produzione pittorica dell'artista
contribuendo ad aggiornare gli studi sul suo lavoro. Saranno
esposte circa 90 opere, tra tele e tavole, dagli esordi fino
agli anni Cinquanta del Novecento, molte delle quali provenienti
da importanti istituzioni museali italiane - Pinacoteca
Nazionale di Bologna, Istituzione Bologna Musei-MAMbo Museo
d'Arte Moderna di Bologna, Segretariato generale della
Presidenza della Repubblica, Museo Storico Giuseppe Garibaldi di
Como, Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di
Risparmio in Bologna, Accademia di Belle Arti di Bologna - dalla
Pinacoteca civica Domenico Inzaghi di Budrio, città natale
dell'artista, e da numerose collezioni private.
Augusto Majani nacque a Budrio nel 1867, figlio di
commercianti. Si formò a Bologna e poi a Roma ed ebbe una
eccellente carriera sia in campo grafico che pittorico grazie
alla sua spiccata poliedricità. Nella capitale, in particolare,
ebbe l'opportunità di avvicinare artisti di rilevanza
internazionale che lì stavano compiendo il loro apprendistato,
come gli acquerellisti Coleman e Carlandi, ma anche Giulio
Aristide Sartorio, di cui Majani fu grande ammiratore. Insignito
del titolo di Accademico d'Onore dall'Accademia di Belle Arti di
Bologna e pittore apprezzato dagli artisti più illustri del suo
tempo, come Telemaco Signorini, si avvicinò significativamente
al Divisionismo italiano e fu toccato anche da influenze
simboliste (Cannicci, lo stesso Signorini). Come artista fu
celebre soprattutto per le goliardiche caricature di personaggi
e le situazioni ludiche della vita bolognese.
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