(ANSA) - VENEZIA, 30 MAR -Un ideale dialogo tra antico, con il riallestimento della Sala del Doge, e il contemporaneo, con la mostra "Archinto" centrata su nuovi lavori dell'artista tedesco Georg Baselitz: questa la proposta del Museo di Palazzo Grimani, a Venezia, dal prossimo 19 maggio al 27 novembre 2022. Frutto della collaborazione tra la Direzione regionale Musei Veneto e la fondazione Venetian Heritage, l'intervento sulla Sala del Doge prevede il ricollocamento della statuaria greca e romana parte della collezione Grimani.; La Sala del Doge fu creata contestualmente ai lavori di ampliamento del palazzo voluti da Giovanni Grimani, patriarca di Aquileia, e da suo fratello Vettore e terminati nel 1568. Questo spazio, contraltare ideale della Tribuna e probabilmente anch'esso progettato dallo stesso Giovanni, voleva celebrare la figura di Antonio Grimani, abile mercante di spezie e primo doge della famiglia. Attraverso uno studio delle fonti storiche - tra cui il testamento di Giovanni Grimani, descrizioni storiche dell'epoca e fotografie di fine '800 recentemente scoperte negli archivi della National Gallery di Washington - i curatori Daniele Ferrara, direttore della Direzione regionale Musei Veneto, e Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, hanno potuto ricollocare all'interno della sala venti sculture, tra cui il gruppo Dioniso appoggiato a un satiro di epoca romana imperiale nella nicchia della parete frontale. Altre undici sculture sono state invece collocate nelle sale attigue: sei nel vestibolo, una nel Camerino di Callisto e quattro nella Sala di Psiche. L'evento è accompagnato da una pubblicazione edita da Marsilio. L'operazione è prodotta da Civita Tre Venezie e finanziata da Venetian Heritage e dal ministero della Cultura, in collaborazione con Gagosian e Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte e grazie al sostegno di mecenati - e per l'occasione sono stati realizzati lavori di manutenzione della sede museale. Il Museo ospiterà in contemporanea una mostra, curata da Mario Codognato, di Baselitz al piano nobile del museo. Dodici tele realizzate appositamente per la Sala del Portego rimarranno in comodato a lungo termine al museo per concessione dell'artista. È la prima volta che avviene una collaborazione simile tra un artista contemporaneo e un museo statale a Venezia. Il titolo della mostra e lavori fanno riferimento all'enigmatico ritratto del Cardinale Filippo Archinto che Tiziano realizzò nel 1558.
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