Con un viaggio che va da Venezia
a Ferrara, da Pisa a Genova e a Roma, una mostra scorre tra fine
Duecento fino a metà Cinquecento, descrivendo le città
rinascimentali in cui vivevano e operavano gli Ebrei, le
sinagoghe dove si raccoglievano a pregare, le professioni e i
mestieri che svolgevano, gli studi in cui eccellevano, e l'arte
in cui si cimentavano, inclusa quella esoterica della qabalah.
E' 'Il Rinascimento parla ebraico', curata da Giulio Busi e
Silvana Greco, in programma dal 12 aprile al 15 settembre al
Meis, il Museo nazionale dell'Ebraismo italiano e della Shoah, a
Ferrara.
In mostra opere pittoriche mai esposte prima al grande
pubblico, da Mantegna a Carpaccio, da Mazzolino a Sassetta, che
evidenziano la fascinazione per il giudaismo e per la lingua
ebraica. Il percorso espositivo affronta uno dei periodi
cruciali della storia culturale della penisola e ne svela un
aspetto originale: la presenza attiva degli ebrei e il fecondo
dialogo con la cultura cristiana di maggioranza.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA