(di Alessandra Baldini) (
Un rarissimo Concetto Spaziale di Lucio Fontana sarà venduto da Sotheby's in novembre a New York con una stima tra 18 e 22 milioni di dollari. Il quadro, esposto oggi e domani nella sede milanese della casa d'aste, è uno di 38 dipinti della serie La Fine di Dio e uno di solo cinque dipinti in bianco, due dei quali sono ancora in mani private, e gli altri due nelle collezioni permanenti della fondazione Prada a Milano e al Museo di Arte Contemporanea di Tokyo. È la prima volta in cinque anni che un Concetto Spaziale La fine di Dio appare sul mercato e la prima dal 2004 per una versione bianca. "È un capolavoro di una delle più grandi serie che Lucio Fontana abbia mai eseguito. Opere di questo genere arrivano solo raramente sul mercato e sono considerate fondamentali per i collezionisti di Fontana e dell'arte italiana del dopoguerra", ha commentato Claudia Dwek, responsabile di Sotheby's per l'arte contemporanea europea. Tutti e cinque i prezzi più alti raggiunti da Fontana in asta sono stati realizzati da capolavori paragonabili a questo, incluso il record di $29,2 milioni. Una grande tela di forma ovoidale bucherellata che Fontana ha minuziosamente dipinto di bianco, il Concetto Spaziale sarà esposto a Parigi a metò ottobre, prima dell'asta newyorchese del 15 novembre. "Rappresenta l'apice del movimento spazialista fondato da Fontana alla fine degli anni Quaranta. Qui Fontana dissemina perfettamente una rete di buchi, tagli e perforazioni su una superficie bianca e pura in una sorta di tempesta meteorica e, così facendo, sfida radicalmente la nostra tradizionale comprensione dei confini tra pittura, scultura e persino lo stesso spazio", ha detto Kelsey Leonard, che coordina le serate di Sotheby's a New York dedicate all'arte contemporanea. Fontana realizzò la serie tra il marzo 1963 e il febbraio 1964 in occasione di tre mostre a Zurigo, Milano e Parigi. Nello stesso periodo, il mondo stava compiendo grandi progressi scientifici, soprattutto per quanto riguarda l'esplorazione spaziale che affascinava Fontana profondamente. Solo due anni prima, nel 1961, il cosmonauta russo Yuri Gagarin aveva orbitato per la prima volta intorno alla Terra mentre gli Stati Uniti avevano proclamato pubblicamente l'obiettivo di portare per la prima volta l'uomo sulla Luna. Con lo sguardo rivolto allo spazio, Fontana cercò di esplorare nella sua arte alcune delle nozioni generali suscitate da queste scoperte. Secondo Sotheby's, i buchi e le forature irregolari sulla tela - realizzati a mani nude per creare una sorta di superficie lunare - non solo trasgredivano il piano dell'immagine, ma diventavano portali attraverso cui lo spettatore poteva accedere a una nuova concezione dello spazio in linea con i progressi tecnologici che stavano distruggendo le antiche concezioni dell'universo.
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