Un racconto in canzoni sulla contemporaneità, un disco di contaminazioni, ma soprattutto uno sfogo di libertà creativa. Così Serge Pizzorno introduce 'The S.L.P.', primo progetto solista per il chitarrista e autore dei Kasabian in uscita il 30 agosto, quasi uno spin-off. "Non ci ho pensato troppo a fondo - dice Pizzorno, presentando il lavoro alla stampa a Milano - Avevo queste tre composizioni nel cassetto da quasi dieci anni, e mi sembravano un bell'inizio, una bella fine e un bell'intermezzo mezzo per una storia. Allora ho pensato, riempiendo i vuoti tra questi pezzi posso fare un album nel mio anno libero, piuttosto che stare con le mani in mano".
Nei tre interludi 'Meanwhile' ("Come le didascalie nei fumetti", spiega) Pizzorno allude alle sue radici genovesi ma soprattutto si concentra sulle suggestioni delle colonne sonore di Ennio Morricone e John Barry. L'effetto cinematografico è ribadito dall'intreccio delle canzoni, accomunate da approcci narrativi intriganti: come 'The Youngest Gary', storia immaginaria sull'ultimo ragazzo inglese chiamato Gary; o 'Lockdown', racconto di una serata che inizia in un bar e finisce in un palazzone ("Ti chiedi, come sono finito qui? Fa paura, ma è un'avventura"). In 'Soldiers 00018' Pizzorno tocca a modo suo anche l'attualità: "Ero in un taxi e avevo notato che l'autista era spaventato e arrabbiato: nel suo sguardo vedevo la paura sul futuro della Gran Bretagna. Volevo cantargli che ero al suo opposto, ma rispondendo con l'amore e la compassione, non con l'odio".
La sperimentazione è narrativa e stilistica, dalla dance di 'Nobody Else' all'hip-hop di 'Favourites' con Little Simz, indagine sull'identità virtuale nell'epoca digitale. "Lavorare con Simz e slowthai è stato facile, sono pieni di talento e sono all'avanguardia della scena inglese: in futuro farò più collaborazioni così, più diverse e ambiziose. Voglio tornare all'attitudine di quando sei bambino, quando non pensi troppo alle cose: disegni per disegnare, giochi per giocare". E se il riferimento al rap corre anche tra le righe di 'The Wu', allusione al Wu Tang Clan, gli spunti new wave, elettronici, jazz ampliano ulteriormente la tavolozza di Pizzorno, sempre con un approccio strumentale minimale.
Quanto al live, che arriverà a Milano il 12 settembre (Circolo Magnolia, Segrate), la direzione sarà diversa da quella dei Kasabian: "Voglio che sembri come un film di David Lynch, eccitante ma misterioso. Però mantenendo un'energia grezza. Lo immagino molto euforico, come un rave".
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