Con una esecuzione dello Schiaccianoci mai messa in scena in Italia, quella creata nel 1954 dal coreografo e danzatore russo George Balanchine (1904-1983), si aprirà la stagione 2018/19 di balletto del Teatro alla Scala. Balanchine's The Nutcracker è considerata una della rivisitazioni più straordinarie del capolavoro di Cajkovskij, caratterizzata da un emozionante dispiegamento di forze, dal Corpo di Ballo agli allievi della Scuola, e da scenografie da sogno. Sul podio lo specialista del repertorio russo Michail Jurowski.
Sette le produzioni (ma con un trittico i balletti sono 9), con due titoli in prima nazionale, la stagione, presentata oggi, mette in cartellone anche un debutto assoluto, una creazione di Angelin Preljocaj, Winterreise, sui Lieder di Franz Schubert. "Titoli e novità, classici e riprese, sono tutti balletti di ottimo livello come lo è del resto il corpo di ballo - ha detto il direttore del Corpo di Ballo Frederic Olivieri, illustrando la stagione insieme al sovrintende Alexander Pereira. Lo Schiaccianoci (una decina di repliche) la aprirà il 16 dicembre, seguito dal 24 gennaio da Winterreis e dall'altra prima, Woolf Works, regia e coreografia di Wayne McGregor.
Ispirato ai romanzi di Virginia Woolf, è una delle proposte più attese anche perchè segna il ritorno alla Scala di Alessandra Ferri. Tra gli altri titoli la ripresa della Bella addormentata nel bosco di Rudolf Nureyev, in scena alla Scala dopo 12 anni, etoile Svetlana Zakharova che interpreterà anche il balletto successivo Giselle. Proprio con Giselle, il Corpo di Ballo andrà in tournée in Cina e, per la prima volta, anche in Australia. L'etoile Roberto Bolle sarà sul palcoscenico invece a fine stagione, tra ottobre e novembre, con due riprese 'Onegin' e il Bolero di Ravel, che farà parte del trittico insieme alla Sympony in C di Bizet e Petit Mort di Mozart.
Nell'ambito degli scambi culturali, la Scala ospiterà il Tokyo Ballet a luglio. In scena The Kabuki, coreografia di Maurice Bejart. Intanto si preparano già le stagioni successive. Pereira, che ha voluto ringraziare per la collaborazione ultradecennale Intesa San Paolo, socio fondatore sostenitore del Teatro alla Scala, ha annunciato due prime mondiali, una delle quali dovrebbe aprire la stagione del balletto nel 2020. "Ci stiamo lavorando intensamente - ha aggiunto - ma è troppo presto per entrare nei dettagli".
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