A 102 anni parte dagli Stati
Uniti verso il Molise in occasione delle celebrazioni dell'80/o
anniversario della Liberazione e del V-E Day (Victory in Europe
Day) per realizzare il sogno di tornare a volare nei cieli dove
combatté a bordo del bombardiere B-25 con i Tuskegee Airmen, di
stanza a Ramitelli, a Campomarino (Campobasso), durante la
Seconda guerra mondiale: tra tensioni e momenti difficili,
riuscì a sopravvivere e a liberare l'Italia.
Lui è Daniel Keel, pilota del 477/o Composite Group. L'eroe
nero del conflitto armato più sanguinoso della storia italiana,
tra i primi piloti afro-americani, con un'ultima missione da
compiere. É tornato per i festeggiamenti, ma soprattutto per
ritrovare i luoghi che custodisce gelosamente nel cuore, per
rivivere quei momenti indelebili della vita, rivedere i panorami
indimenticabili legati al mare, i sentimenti di quei giorni
pieni di tensioni ed emozioni contrastanti.
E' il luogo della sua vita ed è sulla pista di volo che
realizzerà il suo sogno, a lungo custodito nell'animo: tornare a
volare nel cielo di Ramitelli. Lo farà domani, 25 aprile.
Tornerà su quelle sulle vecchie piste di Campomarino a bordo di
un velivolo dell'Ultravolo di Termoli.
"Mi sento onorato e sorpreso. Volare dagli Stati Uniti fino a
qui anche solo per vedere il panorama, il paese, è stato
emozionante e fantastico" dice all'ANSA subito dopo aver
ricevuto un riconoscimento e aver inaugurato i murales con i
piloti caduti durante la seconda Guerra mondiale.
"Quella volta lì, essere già un pilota e di colore, era un
onore - spiega Keel -. Erano momenti difficili per noi. Poter
combattere una guerra di quel tipo è stato difficile per
svariati motivi. Contro tutte le aspettative abbiamo potuto
combattere una guerra di quella portata allo stesso modo delle
altre persone. E ce l'abbiamo fatta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA