Dopo l'annullamento della sentenza
di condanna a dieci anni di reclusione per vizio procedurale, è
ricominciato ieri il processo all'ex allenatore del San Luigi
Calcio imputato per violenza sessuale aggravata su tredici
minorenni della squadra. Lo scrive il quotidiano Il Piccolo oggi
in edicola.
L'uomo era stato arrestato nel gennaio 2021 dalla Squadra
mobile su disposizione della pm Lucia Baldovin e successivamente
condannato. Nel maggio 2024, però, la Corte d'appello aveva
annullato la sentenza di condanna in primo grado perché
pronunciata per un'imputazione diversa da quella contenuta nel
capo di imputazione. Come precisa Il Piccolo, infatti, in primo
grado all'allenatore era stato contestato il reato di "atti
sessuali con minorenne" (art.609 quater) e non quello di
"violenza sessuale" (art. 609 bis) imputato dall'accusa
ritenendo che i reati compiuti fossero più gravi. Gli atti
furono dunque rimandati alla Procura che ha avviato daccapo
l'iter giudiziario.
Ieri all'udienza davanti al gup Flavia Mangiante non si è
presentato l'imputato, che intanto è tornato libero (era agli
arresti domiciliari) dopo l'annullamento della condanna.
L'accusa è di violenza sessuale aggravata dalla minore età delle
vittime e dall'abuso del rapporto di prestazione d'opera.
Quest'ultima aggravante è stata contestata dalla difesa
dell'allenatore. Contestazione che, in caso di accoglimento da
parte del Gup, impedirebbe al San Luigi Calcio di costituirsi
parte civile. Si sono invece costituiti parte civile i tredici
ragazzini con le rispettive famiglie.
La prossima udienza è stata fissata per il 16 maggio.
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