(di Nicoletta Nencioli) - Lo schiavismo in America? "Un fenomeno migratorio".
Gli schiavi? "Lavoratori" portati dall'Africa nelle piantagioni americane tra il 1500 ed il 1800.
Cosi' a pagina 126 del libro di testo 'Geografia del Mondo' del
gigante editoriale McGraw-Hill Education, adottato dalle scuole
superiori del Texas, si liquida l'orrore storico dello
schiavismo negli Stati Uniti.
Ad accorgersi della didascalia sulla mappa relativa ai
percorsi migratori - che non menziona in alcun modo la parola
'schiavi' - Coby Burren, quindicenne studente afroamericano di
Pearlman, non lontano da Houston, che ha scatenato una vera e
propria bufera.
Dal suo banco, la scorsa settimana, Coby mandò un messaggino
alla madre Roni Dean-Burren, con foto della pagina in questione
ed il commento: "Eravamo lavoratori eh? Lavoratori che
lavoravano duro vero?". Roni ha postato a sua volta la pagina
su Facebook, con tanto di video sul libro incriminato e lanciato
un messaggio via Twitter osservando: "Parlare di schiavi in
termini di immigrati è sbagliato. Definirli lavoratori implica
un compenso, una paga. Non si tratta di sottigliezze
linguistiche - aggiunge - ma di cancellare la storia".
Il tam-tam sui social media ha portato velocemente alla
richiesta del ritiro del libro di testo ed alle scuse della casa
editrice. In una lettera, l'amministratore delegato di
McGraw-Hill, David Levin, ha scritto: "Abbiamo fatto un errore.
Lo schiavismo è una orribile pagina della storia americana. Ci
dispiace di quanto scritto nella didascalia e la correggeremo,
specificando che gli africani furono costretti ad emigrare, e a
lavorare contro la loro volontà come schiavi".
Ma il Texas non e' nuovo alle controversie sui libri di testo
scolastici adottati e su come ritraggono eventi scientifici,
storici o politici: alcuni testi sono criticati per enfatizzare
l'importanza del partito repubblicano nella storia Usa, altri -
teoricamente scientifici - non menzionano i cambiamenti
climatici o il buco nell'ozono. Un libro di studi sociali -
riporta il 'Washington Post' - non sottolinea il ruolo degli
schiavi nella guerra civile, e nella sezione sui 'diritti
civili' non cita nemmeno l'esistenza del Klu Klux Klan.
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