"Dopo l'inizio della pandemia Covid è
migliorata la copertura vaccinale contro l'influenza tra gli
over 65 in Italia, ed è migliorata anche nella Regione Sicilia,
superando il 75%, obiettivo minimo raccomandato
dall'Organizzazione mondiale della Sanità. Si tratta di un
ottimo risultato, di ben 10 punti percentuali in più rispetto
alla media del resto del Paese". A spiegarlo è stata Sabrina
Nardi, consigliere di SaluteEquità, intervenuta a "Vaccinare è
proteggere", l'incontro realizzato nell'ambito del progetto di
prevenzione per le persone anziane promosso da Sanofi, che ha
fatto oggi tappa in Sicilia, Campania e Puglia.
In particolare, secondo una rielaborazione realizzata dal
think tank SalutEquità sulla base dei dati del ministro della
Salute, in Sicilia il tasso di popolazione anziana vaccinata
contro l'influenza era il 59,4% nel 2019-2020, ed è salito al
75,3% nell'inverno 2020-2021. La crescita è stata quindi di bene
il 15,9% tra pre e post pandemia. Di contro, in Italia, la
percentuale di anziani vaccinati era il 54,6% nel 2019-2020 ed è
salito al 65,3% nell'inverno 2020-2021, con una crescita del
10,7%.
L'ultimo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, approvato in
Conferenza Stato-regioni nel 2017, prevede il raggiungimento di
almeno il 75% di anziani vaccinati contro l'influenza. Questo è
anche l'obiettivo minimo indicato dall'Organizzazione mondiale
della sanità (Oms), perché ha precisato Nardi, "l'influenza è
una malattia respiratoria apparentemente innocua, ma che può
avere conseguenze gravi nelle persone anziane, portando
complicanze, ricoveri e decessi".
L'esitazione vaccinale, ha concluso, "dipende una serie di
fattori su cui bisogna agire" e che includono "problemi di
fiducia ma anche noncuranza, mancata percezione del rischio o
del valore dei vaccini, difficoltà di accesso. In più negli
anziani ci sono ulteriori fattori ostacolanti, come la presenza
di più malattie concomitanti".
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