Si è tenuta questa mattina,
davanti al tempio di Segesta, la manifestazione di protesta per
dire no al deposito di rifiuti radioattivi a Trapani, nei
territori di Calatafimi Segesta e Fulgatore, siti individuati
dalla Sogin, società incaricata dal ministero dell'Ambiente.
Grande la partecipazione di cittadini che si sono uniti ai
turisti presenti nel sito archeologico. In prima fila il
presidente del Comitato contro i rifiuti, Massimo Fundarò, i
sindaci di Trapani e Calatafimi, Giacomo Tranchida e Francesco
Gruppuso e di molti altri comuni del Trapanese e del Palermitano
(Balestrate e Trappeto), associazioni ambientaliste,
Sicindustria, Cna e i deputati regionali Cristina Ciminnisi e
Dario Safina. Una simbolica catena umana ha circondato il tempio
per protestare contro la decisione del ministero.
"Siamo contenti della grande partecipazione - ha detto
Fundarò - sta venendo fuori il no netto della comunità a questa
ipotesi scellerata. Due anni fa abbiamo raccolto quarantamila
firme e adesso se ne sono aggiunte duemila. Non siamo contrari
al deposito delle scorie, ma questi luoghi non solo
assolutamente idonei per i motivi di carattere
tecnico-scientifico che abbiamo presentato alla Sogin. La
provincia ha vocazione turistica, significherebbe la fine di un
brand che stiamo esportando tutto il mondo".
"Siamo qui per farci sentire, non vogliamo che il nostro
territorio vocato al turismo diventi il deposito dei rifiuti
radioattivi d'Italia - ha detto il sindaco Gruppuso - Abbiamo
invitato i vertici della Regione e non abbiamo ottenuto alcuna
risposta. Ci dicano quali sono le loro intenzioni".
" Come M5S Sicilia - ha spiegato Ciminnisi - chiederemo che
l'Ars approvi la nostra mozione per scongiurare il rischio che
Trapani o Calatafimi vengano scelti per la costruzione del
deposito".
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