Il Comune coinvolge enti e
associazioni in una rete per la rigenerazione del quartiere San
Filippo Neri ex Zen a Palermo. Lo fa a partire dalla scuola
Giovanni Falcone dove, nel maggio scorso, venne arrestata la
preside Daniela Lo Verde accusata, insieme al vicepreside
Daniele Agosta, di peculato e corruzione. L'accordo è stato
siglato stamane alla presenza tra gli altri, del sindaco Roberto
Lagalla, del prefetto Maria Teresa Cucinotta, dell'assessore
alle Politiche sociali Rosi Pennino, del preside della scuola
Domenico Di Fatta. Con loro anche rappresentanti di associazioni
di volontariato (Redivivi, Missione San Filippo Neri,
Laboratorio Zen), di sindacati (Cgil, Cisl, Uil, sindacato
inquilini) ma anche dell'Azienda sanitaria, del Dipartimento
giustizia minorile e della parrocchia San Filippo Neri.
L'obiettivo è "realizzare azioni strategiche volte a recuperare
e rilanciare il quartiere Zen, attraverso la cooperazione di
soggetti istituzionali, privati e associazioni" dice Lagalla.
"Nel quartiere solo il 10,09 per cento degli abitanti ha un
diploma di scuola secondaria superiore - afferma l'assessore
Pennino - è chiaro che bisogna intervenire su più livelli in
modo da riuscire a dare un aiuto concreto alla popolazione sotto
diversi aspetti. Abbiamo coinvolto tutti gli enti del terzo
settore che hanno già sede all'interno del quartiere. Si tratta
di un tavolo permanente per il rilancio degli interventi
sociali. Verranno spesi un milione e mezzo di euro e
interverremo per il recupero nel centro Opian che fu fondato da
padre Domenico Gallizzi".
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