Due momenti fortemente simbolici,
un minuto di silenzio alle 17,58 in memoria delle vittime della
strage di Capaci e la scopertura delle nuove targhe dedicate a
Cosimo Cristina e Peppino Impastato hanno caratterizzato a
Palermo la manifestazione "Memoria e verità, i cronisti
siciliani raccontano Cosimo Cristina, Peppino Impastato, Ezio
Calaciura" al Giardino della Memoria.
La cerimonia è stata fortemente voluta da Assostampa Sicilia
assieme alla sezione di Palermo dell'Associazione nazionale
magistrati ed ai gruppi cronisti e pensionati siciliani. Le
targhe, in sostituzione di quelle ormai rovinate dagli agenti
atmosferici rese quasi illeggibili e sostituite, come era già
accaduto l'anno scorso per quelle dedicate proprio al ricordo
delle vittime della strage di Capaci e a Rocco Chinnici, sono
state scoperte dai compagni di militanza di Peppino Impastato
Pino Manzella e Carlo Bommarito; a svelare quella per Cosimo
Cristina il segretario provinciale dell'Assotampa Gianluca
Caltanissetta, l'autrice del libro "Un uomo senza paura"
Francesca La Mantia, dedicato da Cristina, e dal giornalista
Vincenzo Buonadonna.
"Non siamo qui solamente per la memoria - dice Clelia
Maltese, presidente dell'Associazione nazionale magistrati di
Palermo - ma con l'Associazione Siciliana della Stampa, che
ringraziamo, vogliamo realizzare il progetto di trasformare il
Giardino della Memoria in un laboratorio per ragazzi. Con
l'Assostampa, che dà un contributo fattivo al mantenimento di
questo luogo, vogliamo renderlo un punto di formazione. Da
semplice luogo della memoria se non diventa un luogo di
apprendimento la sua funzione educativa diventa insufficiente. È
nei laboratori che si formano i ragazzi di oggi e i cittadini
consapevoli di domani".
Ad aprire la cerimonia i saluti della presidente
dell'Associazione Siciliana della Stampa Tiziana Tavella, della
presidente dell'Anm di Palermo Clelia Maltese e del
vicesegretario vicario dell'Assostampa Roberto Leone.
"Abbiamo avuto il piacere - dice Roberto Leone - di aprire
finalmente agli studenti dell'istituto Danino Dolci quel
cancello che l'anno scorso avevano trovato chiuso. I ragazzi
avevano girato un video presentandolo al concorso su stampa e
legalità denunciando la mancata possibilità di fruire del
Giardino della Memoria. Come sottolineato dalla dottoressa
Maltese il Giardino della Memoria è un luogo per accogliere i
giovani, coltivare la memoria e renderla attuale".
A dare voce alla memoria dei cronisti uccisi dalla mafia per
il loro impegno lo stesso Roberto Leone che ha ricostruito la
storia di Ezio Calaciura, cronista agrigentino de L'Ora morto in
circostanze misteriose. Quindi Gianluca Caltanissetta, Vincenzo
Buonadonna e Francesca La Mattia hanno presentato la storia di
Cosimo Cristina, primo cronista siciliano ucciso dalla mafia.
Franco Nicastro, consigliere regionale dell'Ordine dei
giornalisti, ha ricordato l'esperienza dei cronisti de L'Ora che
ha chiuso le pubblicazioni l'8 maggio di 31 anni fa alla vigilia
delle stragi di Capaci e via d'Amelio. Non è mancato il ricordo
ai tre i cronisti dell'Ora assassinati: Mauro De Mario, Giovanni
Spampinato e appunto Cosimo Cristina.
Hanno partecipato fra gli altri alla "Memoria e verità, i
cronisti siciliani raccontano Cosimo Cristina, Peppino
Impastato, Ezio Calaciura" l'assessore del comune di Palermo
Maurizio Carta, la vice prefetta Anna Aurora Colosimo, il
presidente del Tribunale di Palermo Piergiorgio Morosini, il
presidente della Corte d'Appello Matteo Frasca, il procuratore
generale di Palermo Lia Sava e i più alti rappresentanti delle
forze dell'ordine. Presente alla cerimonia anche una delegazione
di studenti del liceo Danilo Dolci guidata dal preside Matteo
Croce.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA