(GIOVANNI DI STEFANO: I GRECI DI SICILIA.
LE CITTA' (ABULAFIA EDITORE, 152 PAGINE, FUORI COMMERCIO) La colonizzazione greca dell'VIII-VI secolo a.C.
fu il
"movimento di uomini più imponente nella storia del
Mediterraneo" e non può paragonarsi ad alcun modello migratorio
moderno. Questo è il punto fermo della ricostruzione storica che
di quella grande migrazione fa l'archeologo Giovanni Di Stefano
nel volume "I greci di Sicilia. Le città", fuori commercio,
promosso dalla Banca Agricola di Ragusa e pubblicato
dall'editore Abulafia con l'introduzione di Massimo Cultraro e
le foto di Luigi Nifosì.
Di Stefano ripercorre le tappe e le tracce imponenti della
presenza ellenica in Sicilia, dalle prime apparizioni nel nono
secolo avanti Cristo fino alla fondazione nel quinto secolo di
città più o meno grandi, prima sulla costa e poi anche
all'interno. Erano colonie primarie come Naxos, Siracusa, Megara
e secondarie come Agrigento, Selinunte, Camarina. E questa era
solo l'area più importante di quella che sarà chiamata la Magna
Grecia.
Le nuove città furono completamente autonome dalle città
madri, dalle quali avevano probabilmente ripreso culti religiosi
e ordinamenti legislativi.
Le fondazioni storiche sarebbero state precedute da scambi e
rapporti commerciali favoriti dalle conoscenze geografiche e
delle rotte marittime.
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