La valanga di voti per il Movimento 5 Stelle crea una problema da risolvere nell'attribuzione dei seggi.
Il movimento oltre ai 28 eletti all'uninominale piazza 25 parlamentari, tra Camera e Palazzo Madama, nella quota proporzionale.
Ma è tanto larga, la vittoria, da creare un
problema nei subentri, visto che alcuni dei 5stelle eletti nella
quota proporzionale hanno ottenuto il seggio anche
all'uninominale. Così, nel M5S, emerge il rebus dello
scorrimento: la lista - che per legge non poteva superare 4 nomi
- è troppo breve rispetto ai seggi realmente ottenuti dai
grillini. Ma secondo i giuristi a questo punto si andrebbe a
cercare in altri collegi.
I nodi da sciogliere sono ad esempio nel collegio
proporzionale di Messina ed Enna dove Alessio Villarosa e
Francesco D'Uva hanno vinto le rispettive sfide
dell'uninominale, e dunque opteranno ovviamente per quel seggio.
Alle loro spalle, però, c'è un solo nome, quello di Antonella
Papiro: data per certa l'elezione di quest'ultima, il secondo
parlamentare che a M5S spetta scatterebbe in un altro collegio.
Situazione analoga a Catania (Giulia Grillo e Simona Suriano
hanno vinto nella quota maggioritaria, e visto che i seggi
ottenuti al proporzionale sono 3 alle loro spalle resta solo
Luciano Cantone) e Siracusa-Ragusa (Marialucia Lorefice e Maria
Marzana si trovano alle spalle il solo Filippo Scerra) per la
Camera e in Sicilia orientale per il Senato (Nunzia Catalfo non
può lasciare il seggio a una "riserva" perché M5S ha eletto
tutti i candidati).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA