Ricorda Giovanni Falcone come "un
grande uomo e un grande magistrato, ma soprattutto come un
grande patriota perché sapeva lavorare per il suo Paese" il
procuratore generale di Perugia Fausto Cardella, in occasione
dell'anniversario della strage di Capaci. "Dopo di lui, e dopo
Paolo Borsellino, nulla è stato più come prima nella lotta alla
mafia" ha sottolineato il magistrato rispondendo all'ANSA.
"Con Falcone - ha detto ancora Cardella - si è cominciato a
combattere veramente quella 'cosa nostra' della quale prima si
negava perfino l'esistenza".
Il procuratore generale si è occupato delle indagini sulle
stragi di Capaci e di via D'Amelio lavorando a Caltanissetta con
Ilda Boccassini.
"Falcone - ha detto ancora - lasciò Trapani poco prima del
mio arrivo a Marsala. Lo andai a trovare a Palermo insieme a
Gian Giacomo Ciaccio Montalto, anche lui magistrato ucciso dalla
mafia. Falcone ci portò pranzo, offrendocelo. Purtroppo - ha
concluso Cardella - non ho avuto il tempo di restituirglielo".
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